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Il ruolo dell'International Labour Organization (ILO) e del Sindacato nell’epoca della globalizzazione

Articolazione e contenuti

La globalizzazione economica affermatasi negli ultimi decenni ha determinato un'interrelazione dei mercati tale da sollevare una serie di questioni relative alla tutela dei lavoratori a livello mondiale con riguardo alla necessità di garantire standards sociali e del lavoro e la necessità, quindi, di coinvolgere le organizzazioni internazionali a ciò deputate, in primis l'International Labour Organisation (ILO).

Quest'ultima fu istituita nel 1919 per stabilire norme (standards) valevoli per tutti gli Stati membri e negoziati fra governi e rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali. L'Organizzazione é dotata di un sistema di supervisione affinatosi nel corso dei tempi. Soprattutto a partire dal 1998, anno di adozione della Dichiarazione sui Diritti e Principi Fondamentali nel Lavoro, il modello di sviluppo sociale si basa sul rispetto universale dei diritti sociali fondamentali (core labour standards) e sull'Agenda per il lavoro dignitoso (decent work), alla quale sono chiamati ad adeguarsi tutti i Paesi membri dell'Organizzazione (ivi inclusi quelli in via di sviluppo).

Già nel 1977 l'Organizzazione aveva riconosciuto il ruolo di attori privati quali le multinazionali, adottando la Dichiarazione Tripartita sulle Multinazionali e le politiche sociali (Dichiarazione Tripartita/MNE Declaration), ma il raggio di azione verso enti diversi dallo Stato nazionale é rimasto molto limitato negli anni.

In un mondo globalizzato é importante riflettere e proporre politiche e linee guida per gli attori che a diverso titolo possono svolgere, direttamente e indirettamente, un ruolo di promozione dei diritti dei lavoratori (altre organizzazioni internazionali, l'Unione Europea (UE), ma anche le imprese multinazionali e le organizzazioni sindacali operanti ad ogni livello).

Il concetto di Corporate Social Responsibility (CSR), è un volano indipendente del management e oggi varie imprese chiedono di entrare in collaborazione con l'ILO per nuove partnerships pubblico-privato, con un percorso che porta a livello globale una dinamica già operativa ai livelli nazionali.

Prendendo le mosse da questo contesto, il seminario intende approfondire il tema della tutela dei diritti dei lavoratori a livello mondiale, cercando di capire se e come sia possibile garantire tale tutela di fronte ai processi di globalizzazione economica.

Destinatari

I principali destinatari del corso saranno i delegati, i funzionari e i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, ma si prevede la partecipazione ad un pubblico più ampio.

Articolazione e contenuti

Ore 9.00
Marco Vivarelli, docente di Politica Economica, Università Cattolica di PiacenzaIntroduzione sul ruolo dell'International Labour Organisation (ILO) e su quello del sindacato nell'epoca della globalizzazione.
Anna Biondi, vice direttrice di ACTRAV (Bureau des activités des travailleurs) presenterà l'organizzazione, le sue competenze, la sua attività, i suoi standards, il suo ruolo rispetto al G20, alle economie emergenti ed anche rispetto alle altre Organizzazioni Internazionali (IFIs, OCSE, WTO, etc.) e il rapporto tra competitività e giustizia sociale.

La sessione ha l'obiettivo di far conoscere l'ILO, di far comprendere quale sia il ruolo dei sindacalisti all'interno di essa e, più in generale, di riflettere su quale sia e quale potrebbe essere il contributo delle organizzazioni sindacali in merito alla tutela dei lavoratori a livello sovranazionale.

Ore 14.30
Enrico Cairola, responsabile di programmi di cooperazione tecnica dell'ILO, Anna Biondi, che segue gli sviluppi della MNE Declaration dell'ILO eMario Ongaro, coordinatore Internazionale Fisac Cgil, affronteranno il tema del ruolo delle imprese multinazionali nell'economia globalizzata e della direttiva comunitaria dei CAE.

La riflessione verterà su due aspetti, tra di loro strettamente interrelati:
il contributo dell'ILO (Dichiarazione Tripartita e sue applicazioni, Convenzione n. 94 del 1949 sugli appalti pubblici) e di altre organizzazioni internazionali (ONU e OCSE, rispettivamente attraverso i Guiding Principles for Business and Human Rights (Rapporto Ruggie) e le Linee Guida per le Multinazionali) con riguardo alle imprese multinazionali e ai rapporti di lavoro che si svolgono all'interno di esse nei diversi contesti nazionali e produttivi;

il ruolo dell'UE in merito alle imprese che si muovono al suo interno esercitando il diritto di stabilimento o quello relativo alla libera prestazione di servizi e che, si conseguenza, procedono spesso a distaccare all'estero i propri lavoratori (un ruolo estremamente problematico e controverso, perché concernente situazioni nelle quali si tratta di trovare un bilanciamento tra esercizio di libertà economiche e tutela dei lavoratori, evitando il dumping sociale in una logica di race to the bottom: ci si riferisce soprattutto al caso della direttiva europea in materia di distacco dei lavoratori ed all'interpretazione che di essa ha dato la Corte di Giustizia delle Comunità Europee, ma anche al più recente e caso dei transnational collective agreements, cioè di quei contratti collettivi che si applicano a tutti i lavoratori delle imprese multinazionali, che per loro natura operano in più Paesi).

Al fine di dare concretezza alla riflessione proposta, si prevede il coinvolgimento di un delegato/funzionario e di un responsabile delle risorse umane di una multinazionale, con sede in Trentino, che abbia firmato un International Framework Agreement.

Ai partecipanti saranno consegnati la Costituzione dell'ILO, le due Dichiarazioni ILO del 1998 (sui c.d. diritti sociali fondamentali) e del 2008 (sulla giustizia sociale per una globalizzazione giusta), la Dichiarazione Tripartita sulle Multinazionali, i testi delle Convenzioni relative ai diritti sociali fondamentali e altra documentazione rilevante prodotta dall'ILO o da altre organizzazioni.

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