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LEP J in ASPAL - La valorizzazione delle persone e del territorio attraverso la formazione innovativa Secondo livello | Percorso executive per i Referenti ASPAL per le politiche di conciliazione

La figura del Referente ASPAL per le Politiche di Conciliazione è prevista dal progetto sperimentale LEP J in ASPAL e rappresenta un elemento professionale di forte innovazione nell'ambito della gestione dei servizi pubblici per il lavoro in Sardegna.

Il LEP J è stato approvato con il DM n. 4 dell'11 gennaio 2018 e attribuisce ai Servizi per il lavoro i compiti di:

- "presentazione degli strumenti di conciliazione dei tempi di lavoro con gli obblighi di cura nei confronti di minori o di soggetti non autosufficienti;

- informazione orientata sui soggetti titolari di strumenti di conciliazione e rinvio ai soggetti titolari degli strumento di conciliazione." 

L'ASPAL, in quanto soggetto erogatore di servizi e politiche per il lavoro, attraverso il "Referente per le Politiche di conciliazione" intende offrire ai pubblici di riferimento, oltre l'erogazione del LEP J come definita dalla normaiva, una consulenza specifica su tutti i temi della conciliazione fino all'identificazione delle soluzioni più funzionali al miglioramento delle condizioni in ambito familiare e di welfare aziendale. 

Tale intento, che nasce da una necessità definita per legge, è fortemente incentrato sul concetto di "valorizzazione":

- delle relazioni istituzionali, di cui ASPAL attraverso i Referenti per le Politiche di conciliazioni diventerà facilitatore sui temi della conciliazione dei tempi e del welfare aziendale;

- delle potenzialità delle persone e delle imprese che ad ASPAL si rivolgono per risolvere i problemi di conciliazione e che nei Referenti troveranno accoglienza, ascolto, competenza tecnica e capacità risolutiva.

Obiettivi

L'obiettivo principale del percorso formativo è permettere una crescita professionale degli operatori ASPAL che andranno a svolgere un ruolo attivo all'intero dei CPI per lavorare sulle tematiche della conciliazione, del welfare e del benessere organizzativo e territoriale.
La formazione delle nuove figure dei referenti ASPAL per le politiche di conciliazione permetterà al sistema dei CPI della Regione Autonoma della Sardegna di essere protagonista nella costruzione di una rete di attori istituzionali in grado di valorizzare le potenzialità delle persone e delle imprese che ad essi si rivolgono e promuovere percorsi di presa in carico innovativi con una attenzione al riconoscimento della tematica conciliativa, delle questioni di genere e del benessere lavorativo e familiare.
Il percorso formativo ha l'obiettivo di sviluppare le opportune competenze nei Referenti ASPAL per le politiche di conciliazione come figure di riferimento nei CPI.

Articolazione e contenuti

La strutturazione del percorso prevede 6 aree tematiche di seguito descritte:

AREA 1
Soft Skills e competenze di comunicazione per la promozione delle politiche di conciliazione

Durata: 8 ore
Capo area: Bruna Maria Nava, Senior HR Consultant, Psicologa del lavoro

Competenze trasversali core nella relazione con il cliente (utente lavoratore e impresa) (8 ore)

  • Le competenze trasversali per una presa in carico innovativa nella relazione con l'utenza a supporto delle dinamiche conciliative e di genere
  • Soft skills e consulenza alle imprese nella promozione delle tematiche della conciliazione e del welfare aziendale: tecniche per la gestione della resistenza al cambiamento e di problem solving
AREA 2
Strumenti e pratiche a supporto della conciliazione

Durata: 15 ore
Capo area: Lucilla Tempesti, Partnership & Advocay Manager - Piano C

Armonizzazione dei tempi vita lavoro (2 ore)

  • Generare, valorizzare e diffondere la cultura del work life balance
  • Il contesto normativo della conciliazione: dal quadro normativo europeo a quello nazionale

Le politiche per la famiglia e conciliazione vita lavoro ai tempi del Covid-19 (3 ore)

  • Gli strumenti prima e dopo la pandemia
  • Il Family Act
  • Gli strumenti del “secondo welfare “per le politiche familiari
  • La conciliazione nelle organizzazioni: strumenti e best practices 

La genitorialità e i dover/impegni di cura come competenza utile nel mondo del lavoro, la disparità di genere e la maternità come risorsa per l'azienda (10 ore)

  • Quadro teorico: genere, formazione e mercato del lavoro
  • Genitorialità e impegni di cura: le competenze trasversali quali potenziale di occupabilità (in particolare quelli maturati durante i periodi di cura, malattia, maternità che creano “vuoti” temporali nella storia lavorativa)
AREA 3
Strumenti e pratiche a supporto della conciliazione – SEZIONE LAVORO

Durata: 26 ore
Capo area: Cristina Crippa, Pedagogista, esperta in processi formativi e orientativi

Accesso al lavoro e recruiting, il peso della discriminazione (12 ore)

  • La ricerca attiva del lavoro “conciliante”
  • L'annuncio di lavoro, criteri di redazione e lettura degli intenti discriminatori
  • Il colloquio di selezione
  • Il Mobbing sul lavoro

La flessibilità in azienda per la conciliazione (4 ore)

  • Flessibilità e organizzazione del lavoro
  • Part time e conciliazione
  • Ruolo della contrattazione collettiva

Nuove modalità organizzative del lavoro: concetti, implicazioni e studio di casi (2 ore)

  • Digitalizzazione del lavoro e industria 4.0
  • Remotizzazione del lavoro
  • Lavoro e piattaforme digitali

Smart working e Lavoro Agile (4 ore)

  • Metodi e strumenti per un'applicazione coerente
  • Quale futuro del lavoro da remoto nelle organizzazioni nel post emergenza
  • Condizioni di lavoro da remoto e benessere psicologico

Il welfare in azienda per il benessere e la conciliazione (4 ore)

  • Evoluzione dello scenario del welfare: dal welfare occupazionale a quello aziendale
  • Welfare e contrattazione collettiva
  • Welfare aziendale e produttività
AREA 4
Politiche di well-being e strategie di certificazione territoriale

Durata: 16 ore
Capo area: Luciano Malfer, Dirigente Generale di Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento

Lo scenario delle Politiche family friendly a supporto della conciliazione (14 ore)

  • Le politiche sociali family friendly: la nascita del bisogno di conciliazione vita-lavoro
  • La certificazione territoriale Family Audit trentina: uno strumento per l'Innovazione Sociale 

La Scienza della Felicità al servizio del benessere organizzativo (2 ore)

  • Approccio teorico e best practices per le persone e le organizzazioni 
AREA 5
Progettare interventi di politiche di conciliazione con il territorio

Durata: 21 ore
Capo area: Valentino Santoni, Ricercatore - Percorsi di Secondo Welfare

Welfare territoriale e generativo: il nuovo paradigma per lo sviluppo di comunità e delle reti di conciliazione (4 ore)

Progettare e attivare reti di collaborazione multi-attore per la conciliazione: l'esperienza trentina dei Distretti famiglia (3 ore)

Il sistema dei servizi per la prima infanzia, ragazzi e giovani della Agenzia per la famiglia di Trento (2 ore)

Conciliazione e benessere territoriale in Sardegna (12 ore)

  • Sistema dei servizi pubblici e reti a supporto della conciliazione in Regione Sardegna
  • Il caso del Comune di Alghero e la rete dei Comuni Family Friendly
  • Best practices di welfare aziendale per la conciliazione in Sardegna
AREA 6 
Il ruolo del Referente ASPAL per le politiche di conciliazione

Durata: 10 ore
Capo Area: Laura Borioni – funzionario Direzione generale ASPAL – referente Gruppo di lavoro progetto LEP J in ASPAL

Obiettivi e attività inerenti il ruolo nell'ambito dei Centri per l'Impiego

  • Il profilo professionale Aspal, il brand e le modalità di comunicazione
  • Il ruolo e i compiti del referente Lep J in Aspal per il sostegno alla diffusione della cultura della conciliazione e per il supporto alla realizzazione di pratiche conciliative (facilitatore del work life balance nei confronti delle lavoratrici e lavoratori, delle aziende e delle PA, nel territorio, per la costruzione della rete per la diffusione delle politiche di conciliazione.) - (dimensioni e dinamiche di coordinamento con gli specialisti Aspal di 3° livello).
  • Strumenti e metodi per rilevare i bisogni di conciliazione" (come supportare nella mappatura dei servizi, nella rilevazione dei bisogni, come supportare nella costruzione del piano di conciliazione...)
  • Strumenti per il lavoro a distanza del referente Lep j in Aspal

Metodo 

Ogni area tematica sarà arricchita da un momento seminariale di due ore ciascuno, intitolato ASPALInvita, rivolto a tutti i dipendenti ASPAL con l'obiettivo di condividere le principali tematiche affrontate nel percorso e diffondere la cultura all'interno dell'organizzazione. I seminari coinvolgeranno esperti delle tematiche trattate e testimoni provenienti da realtà diverse e di rilievo.
Il percorso prevede altresì la messa punto di un Project Work finale (PW) che i partecipanti struttureranno, con il supporto di un referente interno ad ASPAL. Il progetto sarà relativo ai temi affrontati nel percorso con specifico collegamento alla propria attività professionale. Verrà particolarmente valorizzato il rapporto tra il contenuto e il territorio sardo.

A completamento delle ore di attività sono previste 5 ore di coordinamento didattico al fine di accompagnare i partecipanti e supportarli nelle diverse fasi del percorso formativo.
Ogni partecipante dedicherà 12 ore allo svolgimento delle verifiche di fine area (2 per ciascuna area).

2 ore saranno dedicate all'assegnazione e all'avvio della preparazione del Project work e 1 ora allo svolgimento dell'esame finale in cui ogni partecipante sarà impegnato nella presentazione e discussione del proprio PW davanti ad una commissione appositamente nominata. Se possibile, questa attività sarà svolta in presenza.

Destinatari

I destinatari del percorso sono gli operatori dei Centri per l'Impiego presenti sul territorio sardo che tramite manifestazione di interesse si candideranno per rivestire la figura del referente ASPAL per le politiche di conciliazione. Questa figura sarà il punto di riferimento specialistico per cittadini e imprese del territorio sui temi inerenti la conciliazione dei tempi, la lotta alla discriminazione sui luoghi di lavoro, la diffusione della cultura della parità e la lotta contro la violenza di genere.

Si prevede un gruppo composto da minimo 12 e massimo 25 partecipanti.

ASPAL si occuperà di comunicare il percorso formativo all'interno della struttura e di raccogliere le candidature. In caso di un numero maggiore di candidature, potrà essere scelta una delle seguenti modalità:

  • si prevederà un colloquio motivazionale che permetterà di selezionare i futuri partecipanti;
  • si considererà l'ordine temporale delle candidature;
  • si individueranno altri criteri di selezione.

Sarà ASPAL a comunicare a tsm i nominativi degli iscritti al fine della registrazione e della gestione del gruppo in formazione. I dati necessari sono i seguenti: nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo mail e numero di telefono.

Al termine del percorso formativo tsm si occuperà di fornire a ASPAL una relazione finale dell'attività svolta e quanto previsto nell'atto di nomina a responsabile del trattamento sottoscritto dalle parti.

Durata

Il percorso prevede 128 ore complessive, così articolate:

  • 96 ore dedicate alla didattica da svolgersi in modalità webinar attraverso una piattaforma digitale in grado di consentire la gestione delle sessioni formative in modalità interattiva e laboratoriale;
  • 12 ore dedicate a seminari intitolati “ASPALInvita” rivolti a tutti i dipendenti ASPAL con l'obiettivo di condividere le principali tematiche affrontate nel percorso e diffondere la cultura all'interno dell'organizzazione;
  • 20 ore di coordinamento didattico, verifiche di fine area, assegnazione e avvio della preparazione del Project work e svolgimento dell'esame finale;

Il calendario delle attività sarà predisposto prima dell'avvio del percorso e condiviso con i partecipanti al fine di permettere una corretta organizzazione delle attività formative e lavorative degli iscritti.

 

 

Team di lavoro

Il percorso prevede alcune figure di riferimento che si occuperanno di importanti attività: Il/la coordinatore/coordinatrice si occuperà dell'organizzazione generale, del rapporto con i referenti istituzionali, con i capi area e i docenti, garantendo continua attenzione e presenza durante le attività formative e assicurando cura e sostegno ai partecipanti.
Il/la capo area ha un ruolo centrale: oltre a coordinare i contenuti della propria area formativa, individuando i docenti e i testimonial aziendali in stretto rapporto con il/la coordinatore/coordinatrice e facendo a sua volta docenza all'intero dell'area, è responsabile della messa a punto delle verifiche e della loro valutazione.
Per la messa a punto del proprio PW ogni partecipante sarà seguito da un referente interno ad ASPAL che supporterà il partecipante nell'individuazione del tema e nella strutturazione del progetto.

Attestazione

Per ottenere l'attestato di partecipazione ogni partecipante dovrà frequentare almeno il 70% delle ore di aula previste, superare tutte le verifiche di area e discutere il PW con esito positivo.

 

Coordinamento:

il progetto è coordinato dalla dr.ssa Gabriella De Fino

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