Professione Montagne - Cime e pareti. Da autodidatti o con la guida alpina?
Alpinisti di provata esperienza, scalatori occasionali che hanno all'attivo solo qualche percorso di roccia in falesia, giovani che praticano l'arrampicata indoor e sono attratti dalla possibilità di cimentarsi con qualche parete alpina: il panorama contemporaneo della frequentazione alpinistica estiva è variegato e in continua mutazione, e talvolta non scevro da paradossi. Capita infatti di osservare persone tecnicamente preparate per l'arrampicata che, in montagna, non sanno allestire un punto di sosta o un ancoraggio per una calata in corda doppia, o si mostrano insicuri su nevai ripidi e sfasciumi. Quanti neofiti dell'alpinismo sono in grado di valutare correttamente le proprie capacità fisiche e tecniche? E quanti di questi sono in grado di misurarsi con i pericoli oggettivi dell'ambiente verticale? Quando e perché un utente si rivolge a una guida alpina (e perché invece non lo fa, quando invece sarebbe necessario?). Trascurando la propria preparazione fisica, i neo alpinisti sono consci di scaricare le proprie responsabilità individuali sulle guide alpine? E che tipo di richieste ricevono queste ultime dai nuovi clienti? E ancora: si fa ricorso alle guide alpine per il canyoning o questa attività è ancora legata al fai-da-te? Per mettere a fuoco le attuali modalità della frequentazione alpinistica, il seminario si avvarrà delle testimonianze di guide alpine, soccorritori e istruttori della Sat.
Conducono
Luca Calzolari, giornalista, comunicatore, esperto di montagna, già direttore di Montagne 360
Roberto Mantovani, giornalista, scrittore e storico dell'alpinismo