News/Approfondimenti > 16 dicembre 2007

Seminario Pontest: lacune nel collegamento tra domanda e offerta

Lavoratori stranieri sotto-utilizzati.

TRENTO - «In assenza di efficaci sistemi di reclutamento e selezione assistiamo ad un naturale processo di dequalificazione del lavoro dell'immigrato che arriva nel nostro paese per cercare un'occupazione.

Per evitare una selezione avversa derivante da un'incoerenza di fondo tra tipologia di mansione ricoperta e livello di formazione ricevuto appare quindi necessario spostare l'attenzione sulle peculiari competenze del singolo, coinvolgendo tutte le parti sociali nella progettazione di un nuovo sistema che vada a riqualificare l'occupazione del cittadino straniero».

Questo il punto nodale del seminario promosso nei giorni scorsi da Pontest e Tsm sul tema del riconoscimento e dello sviluppo delle competenze del lavoratore straniero nel corso del quale è stato illustrato il progetto Ri-conoscere. Frutto della partnership di dieci progetti nazionali (tra i quali Pontest con Equal Pontest, sperimentazione finalizzata al reclutamento transnazionale di lavoratori attualmente limitata al comparto delle lavorazioni meccaniche polacche), l'iniziativa si pone l'obiettivo di «rappresentare un momento di incontro tra domanda e offerta di lavoro extranazionale», volto a sensibilizzare gli operatori economici rispetto alle opportunità e a alle soluzioni istituzionali e culturali che compongono l'attuale problematica dell'inserimento del «migrato stanziale» nella sfera del lavoro qualificato.

Ad oggi nella nostra provincia l'incidenza della componente straniera residente sul totale della popolazione sarebbe del 6,6%, composta da 33 mila 302 unità (+9,9% rispetto al 2005) delle quali il 49,8% sarebbe costituito da donne e il 91,8% da soggetti non comunitari (dati rapporto 2007 immigrazione in trentino). Tra i primi gruppi nazionali, l'Albania (16%), il Marocco (12,3%) e la Macedonia (7,6%), mentre, per quanto riguarda i motivi del soggiorno, rispettivamente lavoro (60,5%), famiglia (34,5%) e studio (2,1%). Nel corso del 2006 sono stati 690 i nati stranieri (+1,8% rispetto al 2005; incidenza sul totale delle nascite pari al 13,3%), mentre le assunzioni di lavoratori extracomunitari hanno toccato quota 28 mila 758 unità (-4,3% rispetto al 2005; agricoltura 21,5%, industria 25,3%, terziario 53,2%). In particolare, 6 mila 182 soggetti sono stati impiegati nel settore agricolo (-42,6% rispetto al 2005), 7 mila 268 nel comparto industriale (estrazione 499 unità, costruzioni 2 mila 553 unità) e altri 15 mila 308 nel terziario. G. Pe.

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