News/Approfondimenti > 25 settembre 2024

Dalla teoria alla pratica: perché la study visit non è una gita

Nelle prossime settimane, tra ottobre e novembre, parte dei percorsi formativi dell'Unità Economia del Turismo e Marketing Territoriale si trasferirà dalle aule al territorio grazie alla realizzazione di quattro study visit legate ad altrettanti percorsi formativi. Si tratta di esperienze ideate per essere occasioni di osservazione e lavoro sul campo, di acquisizione e rafforzamento di conoscenze e competenze, di confronto con stakeholder e realtà locali e di scambio tra i partecipanti stessi.

Il viaggio, in effetti, è una pratica educativa e formativa utilizzata da tempo per raggiungere questi obiettivi e a cui abbiamo voluto ricorrere per arricchire i percorsi rivolti al sistema turistico trentino e ad altri attori pubblici e privati. Chi di noi non ha mai partecipato a un viaggio di istruzione, una vacanza-studio, un campo estivo, un Erasmus o a una delle tante altre forme di study visit e di formazione esperienziale per arricchire il proprio bagaglio personale e professionale, magari riflettendoci anche ad anni di distanza.

Non è un caso che l'esplorazione del territorio e la scoperta di luoghi lontani abbiano giocato un ruolo cruciale nell'evoluzione stessa dell'essere umano. Nel corso dei secoli, il viaggio è stato sinonimo di esplorazione, conquista, scambio culturale e incontro, assumendo valenze rituali, iniziatiche o religiose, e intrecciandosi spesso con necessità economiche e sociali (Franco Cambi, 2011)[1]. Ricordiamo tutti Ulisse, Enea, i pellegrinaggi e tante altre esperienze reali o legate a favole, miti e altri aspetti. Le motivazioni alla base del viaggio, così come le sue diverse forme, ne sottolineano l'importanza sia individuale che sociale. Il viaggio non è solo una pausa dalla quotidianità, un modo diverso di fare formazione, ma un'esperienza di confronto con l'ignoto e la diversità, che diventa una potente opportunità di trasformazione.

In questo senso, oltre a rappresentare uno strumento e un mezzo formativo, il viaggio assume un significato ancora più profondo. Come affermano Maria Teresa Moscato (1994)[2] e Roberto Farné (2021)[3], può essere considerato un “archetipo”, un'immagine originaria che evoca il percorso educativo stesso, inteso come l'esperienza di conoscenza, crescita e trasformazione che coinvolge ogni persona. Questa metafora riflette l'essenza dell'esperienza educativa e formativa: un cammino graduale, permanente e per questo senza una vera fine, che accompagna ogni individuo nel corso della propria esistenza.

Partecipare a una study visit significa, dunque, avere l'occasione di sperimentare e riflettere su queste dimensioni e, nei casi specifici a cui si fa riferimento, entrare in contatto con esperti del settore turistico, fare domande, capire come vengono applicate le conoscenze teoriche e come si risolvono problemi che ogni organizzazione e comunità incontra.

Il viaggio, però, si può considerare davvero concluso solo una volta tornati a casa o, ancor meglio, al rientro in aula. Come sottolinea John Dewey (1938)[4], l'esperienza da sola non è sufficiente per promuovere l'apprendimento. Ciò che conta è il processo di riflessione che segue l'esperienza, perché permette di analizzare ciò che è stato vissuto, dare un significato agli eventi e collegare nuove conoscenze a quelle già acquisite. L'importanza di una study visit risiede non solo nell'atto stesso di partecipare, ma soprattutto nella possibilità di riflettere su quanto osservato e vissuto. Questo processo aiuta a trasformare l'esperienza in apprendimento significativo, collegando teoria e pratica, e migliorando la capacità di applicare le conoscenze acquisite in contesti professionali o di vita reale.

Di seguito trovate la descrizione delle prossime study visit dell'Unità Economia del Turismo e Marketing Territoriale.

Da Peio all'Alpe di Siusi
“PEIO: eco-destinazione innovativa, responsabile e sostenibile” è un progetto che si propone di realizzare un masterplan di destinazione che integri diverse componenti fondamentali come la mobilità, la rigenerazione degli spazi urbani e lo sviluppo di nuove esperienze per i visitatori, attraverso un percorso formativo e partecipato. In questo contesto, la study visit del 2 ottobre, si configura come un momento cruciale di coaching e riflessione per gli operatori locali. L'obiettivo è dimostrare che, con una pianificazione adeguata e il coinvolgimento attivo degli attori del territorio, è possibile realizzare un cambiamento concreto, come già avvenuto con successo nell'Alpe di Siusi, un esempio ispiratore di trasformazione turistica a traffico zero.

Alla scoperta dell'Urlaubscoach con i family hotel e gli operatori della Paganella
Il progetto “Ridefinire il prodotto family” di Dolomiti Paganella mira a reinterpretare l'offerta turistica per le famiglie, coinvolgendo hotel e operatori locali in un percorso partecipativo. L'obiettivo, frutto di un lavoro di analisi svolto già nel 2023, è migliorare l'esperienza dei visitatori attraverso nuovi modelli di gestione più sostenibili e approcci personalizzati, che includono la figura del Family Coach. La study visit nella destinazione Salzburger Saalachtal offrirà un'importante occasione di confronto con la figura dell'Urlaubscoach® (Family Coach), un professionista dedicato al miglioramento dell'accoglienza turistica per le famiglie. I partecipanti avranno la possibilità di interagire con esperti del settore, visitare un territorio noto per la sua capacità nella gestione dei flussi, comprendendo l'impatto di questa figura innovativa e le sue potenzialità per l'area della Paganella?.

In Alto Adige con i ragazzi e le ragazze del Project Manager del Prodotto Turistico
All'interno del programma del corso di alta formazione “Product Manager. Il prodotto come leva strategica del "management di destinazione”, è stata inserita una study visit di due giorni in Alto Adige, tra Bolzano e Plan de Corones. La scelta della destinazione è dovuta alla sua capacità di rappresentare un esempio concreto di eccellenza nella diversificazione dei prodotti turistici. La visita rappresenterà infatti un'occasione per conoscere da vicino alcuni casi di successo per il prodotto wellness (TechnoAlpin), enoturistico (Kellerei Bozen), outdoor (Kronplatz Outdoor Service) e culturale (Lumen - Museo della fotografia di montagna).

Un'esperienza di benessere con il Club Vita Nova Welness
Il Consorzio Vita Nova Trentino Wellness, in collaborazione con TSM, ha avviato un percorso di riposizionamento e miglioramento dei servizi offerti dalle proprie strutture, introducendo le study visit come metodo formativo dinamico. La prima esperienza si è tenuta al Caminetto Mountain Resort di Lavarone, dove i partecipanti hanno potuto vivere l'ospitalità e i servizi di benessere in prima persona, vestendo i panni di ospiti. La prossima study visit, presso TecnoAlpin, sarà dedicata all'esplorazione della crioterapia come componente innovativa dei percorsi di benessere. L'obiettivo sarà quello di integrare nuove tecnologie, portando avanti la validazione del modello Vita Nova con un focus sull'innovazione.

 

[1] Cambi, F. (2011). Il viaggio come esperienza di formazione. Tra diacronia e sincronia. In Studi sulla formazione, 2, 149-171. Università di Firenze.

[2] Moscato, M. T. (1994). Il viaggio come metafora pedagogica. Brescia: La Scuola

[3] Farné, R. (2021). Viaggiando si impara: per una pedagogia del turismo. In Turismo educativo: cultura in movimento. Koiné, Collana di Studi e Ricerche nelle Scienze umane e sociali.

[4] Dewey, J. (2014). Esperienza e educazione. Raffaello Cortina Editore.

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