News/Approfondimenti > 26 gennaio 2022

Dolomiti, cresce il legame con le nuove generazioni

Premiate due tesi di laurea sulla valorizzazione del Bene UNESCO

Il riconoscimento delle Dolomiti quale patrimonio Mondiale UNESCO costituisce una grande sfida, non solo per gli enti e le istituzioni che ne curano la tutela e la valorizzazione, ma anche per gli abitanti ed i visitatori dei territori che ospitano il “Bene”, chiamati a promuoverne i valori e gli interessi. Una sfida culturale, economica e sociale portata avanti a 360 gradi. Da questa considerazione nasce il Premio di laurea “Dieci anni di Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO” che ha visto oggi la sua conclusione con la cerimonia di premiazione dei vincitori, alla presenza di Mara Nemela, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco e dei rappresentanti degli Enti coinvolti nell'iniziativa.
Il Premio, istituito dalla Provincia autonoma di Trento, è stato finanziato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO attraverso il Fondo per i Comuni Confinanti, progetto per la valorizzazione del territorio attraverso azioni di gestione e comunicazione integrata del WHS Dolomiti UNESCO e coordinato da tsm|step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio. L'obiettivo è quello di incentivare nuove tesi di laurea sulla conservazione, sulla comunicazione e sulla valorizzazione del Patrimonio sostenendo la partecipazione e la cittadinanza attiva delle giovani generazioni. Sono state 12 le tesi candidate, provenienti da 9 differenti università italiane, due quelle premiate e due quelle che hanno ricevuto una menzione speciale. Le tesi di laurea hanno posto al centro le Dolomiti nella loro declinazioni più ampie ed estensive, facendo riferimento ai significati e ai valori espressi dalla Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, nonché da altri accordi internazionali quali la Convenzione Europea per il Paesaggio e la Convenzione delle Alpi.

“Questa iniziativa – ha sottolineato il presidente della Fondazione, Mario Tonina che ha inviato un saluto non potendo partecipare per impegni istituzionali – ci fa capire quanto le Dolomiti possano essere un laboratorio straordinario per elaborare soluzioni innovative finalizzate ad una gestione sostenibile dei territori, ma anche per creare opportunità economiche sostenibili e rispettose dell'ambiente. I giovani, in particolare, possono diventare protagonisti e contribuire in modo determinante alla gestione del Bene UNESCO. Come presidente della Fondazione – ha detto ancora - ho manifestato fin dall'inizio del mio mandato la volontà di dedicare una particolare attenzione alle giovani generazioni. Vorrei cogliere questa occasione per ricordare alcuni progetti che la Rete della Formazione e della ricerca scientifica sta portando avanti per i più giovani. come il lapbook “Educare con le Dolomiti” per le scuole primarie, adottato negli ultimi due anni da più di 230 classi e da più di 4.000 alunni in tutti i territori dolomitici e le attività di formazione al valore delle Dolomiti per i docenti e per gli alunni che con il MUSE di Trento abbiamo raggruppato in un'apposita sezione didattica. Un lavoro educativo, intenso e paziente che sono certo darà i suoi frutti in futuro”.
“Dal restauro di uno spazio condiviso al ruolo dei rifugi, dall'impatto di Vaia al turismo malghivo, le tesi premiate – ha evidenziato la direttrice Mara Nemela – rappresentano uno spaccato della complessità delle sfide a cui siamo chiamati, sia nei singoli territori, sia come Fondazione Dolomiti UNESCO. Poter contare sul contributo di giovani laureati è fondamentale per trovare soluzioni condivise”.
“Il patrimonio dolomitico è immenso – ha ricordato Annibale Salsa in rappresentanza del comitato scientifico della Fondazione – con molte sfaccettature quindi l'approccio deve essere multidisciplinare, quindi ben vengano studi, tesi di laurea e lavori di ricerca per far conoscere queste montagne in maniera consapevole e scientificamente supportata”.

L‘iniziativa ha evidenziato il forte legame che molti giovani hanno per queste “eccezionali” montagne. Ciò a testimoniare, quindi, l'interesse scientifico, ma anche l'attaccamento che le Dolomiti riscuotono tra le giovani generazioni. Queste le due tesi premiate, che ricevono un premio di 1000 euro: 

“Restauro di uno spazio condiviso: il restauro dell'ex colonia Eni di Borca di Cadore nel dialogo tra naturale ed artificiale” degli studenti Federico Biasotto, Ettore Focaccia, Angelo Paladin, Simone Rossato del  Corso di Laurea Magistrale in “Architettura per il Nuovo e per l'Antico” dello IUAV di Venezia.

“L'Alta Via 1 delle Dolomiti: l'organizzazione dell'offerta turistica nei Rifugi Alpini” di Nicole Dallas del Corso di Laurea Triennale in “Progettazione e gestione del turismo culturale” dell'Università degli Studi di Padova.

La commissione esaminatrice è stata presieduta da Alfio Viganò, Funzionario del Servizio Geologico della Provincia ed ha visto la partecipazione di Loredana Ponticelli, architetto di A²studio_projects, di Chiara Nicolini, ingegnere, componente del Comitato scientifico di step| Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio e di Mauro Pascolini componente del Comitato Scientifico della Fondazione Dolomiti UNESCO.
La commissione, sottolineando l'alta qualità dei dodici lavori che hanno concorso al Premio, ha ritenuto opportuno assegnare anche due menzioni speciali alle tesi “Impatti sul suolo dei macchinari pesanti nelle utilizzazioni del legname schiantato: il caso della tempesta Vaia nelle foreste demaniali di Cadino e Paneveggio” di Cinzia Passamani dell'Università degli Studi di Firenze e “Il sistema malghivo nel territorio bellunese e la sua evoluzione in ambito turistico” di Martina Scariot dell'Università di Udine. Cona la cerimonia di premiazione si è concluso il bando di concorso dedicato alle tesi discusse tra il 2019 e il 2021.
Nel corso del 2022 è prevista l'uscita di un nuovo bando, le cui modalità di accesso verranno comunicate nelle prossime settimane.  

knock off watches