News/Approfondimenti > 28 dicembre 2022

Fiducia in sé per aiutare gli altri

“Fare dell'interruzione un nuovo cammino, della caduta una passo di danza, della paura una scala, del sogno un ponte, del bisogno un incontro”. Partendo da questa riflessione, attribuita a Fernando Pessoa, è nato un percorso formativo dal titolo: “Attraversare, trasformati, i momenti di crisi: vivere in pienezza le esperienze, rinforzare le relazioni”, che si è svolto, in quattro mattinate, tra ottobre e dicembre, presso le aule di Villa S. Ignazio, sulla collina di Trento.

Tsm, in collaborazione con il Servizio Politiche Sociali della Provincia autonoma di Trento, che ha progettato l'iniziativa, ha curato l'organizzazione e la parte amministrativa del progetto, rivolto a un gruppo di figure professionali appartenenti ad Enti che si occupano di persone adulte in situazione di grave marginalità.

I contenuti e il programma, vista la delicatezza del tema, sono stati accuratamente predisposti dalla formatrice Damiana Covelli, docente che ha poi seguito il percorso.

La pandemia ha contribuito a portare in primo piano aspetti centrali riguardanti il ruolo delle varie figure professionali, soprattutto in termini di vissuti interiori. Rinforzare il senso e la portata della cura di sé per meglio prendersi cura dei bisogni dell'altro è ancor più necessario dopo aver vissuto tempi di cambiamento e di fatica. Il percorso si è quindi posto come occasione per sostenere la motivazione, rinsaldare il benessere e garantire la qualità del servizio prestato.

Durante la prima lezione si è parlato del prendersi cura di sé tra incertezza e fragilità, della fatica nella ricerca di equilibri, del capire quando la fragilità può essere colta come un dono (emozione, commozione, consolazione) e infine dell'accogliere e vivere l'esperienza con consapevolezza e con pazienza.

Nelle due lezioni centrali, invece, il focus è stato posto prima sulla paura e la speranza e poi sul vivere con pienezza le relazioni, esprimendo il sentire. È stata approfondita la consapevolezza emotiva come capacità di riconoscere e dare un nome a ciò che si prova, senza censurare, per poi passare al concetto di “emozione elastico”, cioè la risposta ad un evento che ci riporta ad un vissuto esperienziale passato non del tutto elaborato.

L'ultimo incontro di dicembre, ha avuto come tema protagonista la motivazione e ha messo in luce la fiducia e il coraggio come risorse. È stata analizzata la capacità di “stare” e di “starci” per vivere “vivamente”, intendendo la presenza come primo atto di cura di sé stessi.

Un percorso profondo, concentrato ed estremamente stimolante, che ha lasciato tanti spunti di riflessione.

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