News/Approfondimenti > 27 febbraio 2016

L'indagine: in Trentino ci si fida più dei sindacati che del governo

L'Adige

Una fiducia verso il prossimo medio-alta ma non incondizionata, un livello di coesione alto e una società trentina che riconosce ancora l'importanza dei sindacati pur avendo ridimensionato il proprio consenso verso i corpi intermedi. Questi alcuni dei risultati della ricerca «Rappresentare il lavoro in Trentino. Il ruolo e la percezione dei sindacati nella popolazione e fra i delegati», lo studio, promosso da cgil cisl e uil del Trentino con lares, realizzato dal professor Paolo Barbieri e dal dottor Michele Lugo del Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell'Università di Trento.

L'indagine, condotta su 920 persone, analizza la coesione sociale e il ruolo che oggi assumono le associazioni di rappresentanza e sindacali tra i trentini. «I risultati ci dicono che esiste un patrimonio associativo molto importante su questo territorio - ha affermato Barbieri - e nei confronti del sindacato , i trentini hanno un livello di fiducia che possiamo definire più che soddisfacente e si fidano più che del Governo». Secondo i dati che sono stati raccolti, la percezione della popolazione nei confronti del sindacato è positiva. Il 40% degli intervistati, infatti, si fida dell'organizzazione sindacale e accanto a questi, quasi il 54% delle persone hanno un atteggiamento positivo e ritengono il sindacato utile. A livello provinciale i tassi di sindacalizzazione sono il 27% per gli occupati, il 35% per i soli dipendenti, e il 16% riguardo all'intera popolazione. Un' informazione fondamentale per comprendere il rapporto tra i trentini e i sindacati riguarda le motivazioni per cui gli intervistati dichiarano di essere iscritti al sindacato .

La prima motivazione indicata dagli intervistati - che raccoglie il 34% delle preferenze - è «Il sindacato sa tutelare i lavoratori nella mia azienda»; la seconda - con il 14,3% delle preferenze - è «Il sindacato offre utili servizi di assistenza». Se si effettua un confronto con il resto d'Italia, il dato positivo è che si vede chiaramente che il sindacato gode in Trentino di maggiore fiducia rispetto a quanto accade nel Paese dove invece le organizzazioni sindacali sono in maggiore affanno. Tra richieste che arrivano nei confronti del sindacato da parte degli intervistati nella ricerca , il 34,9/6 chiede più ragionevolezza, il 27,7/6 più unità, il 23,3/6 più azione culturale e il 6,5/6 più azione politica. «Oggi - hanno spiegato i tre segretari Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti - serve rendersi conto del cambiamento e reagire con un atteggiamento propositivo. E' questa la sfida che il sindacato deve porsi e vincere nel prossimo futuro. I corpi intermedi possono svolgere un ruolo ancora fondamentale per coniugare partecipazione democratica, equità sociale e crescita economica». A dire che il sindacato è «parte costitutiva del nostro sistema di Autonomia» è stato invece l'assessore allo sviluppo economico Alessandro olivi secondo cui una delle sfide più importante del sindacato sarà quella «di dare un senso concreto alla partecipazione nei processi di rigenerazione del tessuto economico e in generale di riforma dei sistemi produttivi». 

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