La promozione della parità di genere attraverso il Family Audit
Con l'evoluzione delle normative e delle politiche internazionali ed europee, sono stati creati i presupposti per una strategia nazionale orientata alla promozione della equità di genere. In questo contesto, il Family Audit aggiorna le sue Linee guida, introducendo un ambito specifico sulla “Parità di genere”. A supporto di questa novità, l'Unità lavoro scuola e welfare ha collaborato con l'Ufficio Family Audit dell'Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento per progettare e attuare il percorso formativo “Integrazione della dimensione di genere nello standard Family Audit”.
È noto che le percezioni, le azioni e le parole delle persone e delle organizzazioni possono generare asimmetrie e diseguaglianze basate sulle differenze di genere, presenti in vari ambiti della società, dalla famiglia alla scuola, fino alla politica. Tuttavia, è soprattutto nei contesti organizzativi e lavorativi italiani che emerge la “questione di genere”: il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi d'Europa particolarmente tra le lavoratrici meno istruite e con figli in età prescolare. Inoltre, esistono concentrazioni occupazionali femminili in settori meno remunerativi e tecnologici, con conseguenti disparità salariali e pensionistiche. La distribuzione dell'impegno di cura tra i partner è ancora sbilanciata, incidendo sulla carriera delle madri e sulla presenza del part time involontario tra le lavoratrici.
Alla luce di queste problematiche, le organizzazioni certificate Family Audit, in base alle nuove Linee guida 2023 devono definire obiettivi e misure concrete nel Piano aziendale Family Audit per promuovere una cultura che riconosca le differenze di genere.
Il percorso laboratoriale rivolto agli attori del sistema Family Audit ha l'obiettivo di accrescere la capacità di individuare i fattori culturali e strutturali che producono il “divario di genere” nei contesti organizzativi attraverso le sue manifestazioni concrete, sviluppare la consapevolezza sui rischi del non attivarsi e offrire strumenti concreti per promuovere un maggiore equilibrio di opportunità e di trattamento tra lavoratori e lavoratrici.
L'attività formativa si articola in tre workshop, programmati tra maggio e giugno, che, in una logica progressiva e sequenziale, partiranno dall'analisi dei dati aziendali con una lente di genere, fornendo ai partecipanti un “metodo” per riconoscere, includere e valorizzare le diversità di genere.
Il valore aggiunto della proposta risiede proprio nel metodo offerto per individuare gli snodi organizzativi cruciali per prevenire e migliorare le situazioni di disparità di genere.
Al termine del percorso, le organizzazioni Family Audit avranno gli strumenti per attivare e gestire un processo di analisi, intervento e monitoraggio specifico, mirato al riequilibrio, in una prospettiva complessiva di attenzione alle diversità.
La parità di genere è tra le priorità trasversali del PNRR, accompagnata da agevolazioni, incentivi e sanzioni per garantirne l'applicazione. La Direttiva europea 2023/970 sull'applicazione del principio di parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o a parità di mansioni, stabilisce che le imprese che violano tale principio possano essere escluse dalle procedure di aggiudicazione o vedersi risolti i contratti in esecuzione.
Vedremo se il sistema di incentivi collegato alla promozione della parità di genere nelle imprese riuscirà a generare un cambiamento migliorativo e irreversibile. Di certo, l'adozione della prospettiva di genere rafforza il ruolo del Family Audit nel contesto del pilastro sociale europeo e della strategia europea della parità di genere, potenziandone l'utilità come strumento nell'ambito della salvaguardia dei punteggi premiali nelle procedure a evidenza pubblica.