News/Approfondimenti > 30 maggio 2022

La valorizzazione della pietra a secco e dei paesaggi terrazzati

di Umberto Anesi

I muretti in pietra a secco sono componenti essenziali del paesaggio trentino. Costruiti con pietre naturali, segnano i terreni agricoli e i sentieri campestri e sostengono i terrazzamenti di montagna.

La presenza diffusa di muri a secco sul territorio ci ricorda che il paesaggio è il risultato della relazione tra dinamiche naturali e azioni umane, per la cura dei boschi, l'allevamento e la coltura dei terreni. Dalle epoche più remote infatti l'aspra morfologia delle terre alte ha spinto gli abitanti ad addolcire i versanti per adattarli alle attività agropastorali. Le opere in pietra sono un prodotto della creatività umana, derivata dalla fatica di anonime mani per ricavare terreno da dissodare, collocandosi nell'ambito di saperi pratici tramandati in una comunità.

Nel 2018 l'UNESCO ha dichiarato “l'arte dei muri a secco” Patrimonio Mondiale dell'Umanità, in quanto in essa si manifesta la capacità di accordare attività umane e ambiente naturale in modo armonico, prevenendo frane, inondazioni e valanghe, migliorando la biodiversità e le condizioni di un'agricoltura sostenibile. Il riconoscimento UNESCO invita quindi ad andare oltre alle caratteristiche tecniche dei manufatti in pietra a secco, poiché si tratta di un patrimonio culturale mediatore di valori paesaggistici, sociali, agronomici e naturalistici.

Lo spopolamento dei territori montani e la meccanizzazione dell'agricoltura compromettono la trasmissione dei saperi, necessari per la costruzione e conservazione dei muri a secco che, senza interventi di manutenzione, vanno incontro a processi di abbandono, cementificazione o eliminazione. La scomparsa delle competenze tradizionali si intreccia con la perdita del senso dei luoghi, spogliati della loro valenza identitaria e storica. Solo partendo dal recupero di quelle competenze, oggi possiamo portare alla luce storia, cultura, qualità del paesaggio e rinsaldare il legame con il territorio.

La Provincia autonoma di Trento riconosce il valore del patrimonio culturale dei manufatti in pietra a secco e tramite il “Fondo del Paesaggio” ha messo in campo importanti azioni per sostenere il recupero di murature e terrazzamenti agricoli tradizionali, con particolare riguardo ai paesaggi rurali di interesse storico nelle diverse valli.

Tsm|step si occupa di diffondere la cultura della pietra a secco, attraverso la Scuola Trentina della Pietra a Secco (STPS), combinando attività di ricerca e conoscenza, con quelle di promozione culturale e formazione.

Per la conoscenza e la ricerca tsm|step supporta nelle operazioni di studio e documentazione l'Osservatorio del paesaggio che ha recentemente pubblicato l'Atlante dei paesaggi terrazzati del Trentino. Inoltre organizza attività rivolte a un ampio pubblico (scuole, amministratori, agricoltori e professionisti del territorio), promuovendo una cultura diffusa dei paesaggi della pietra a secco con un approccio interdisciplinare e intergenerazionale.

Per il sostegno delle competenze per la costruzione e il restauro di muretti campestri e altre strutture in pietra, tsm|step organizza percorsi formativi teorico-pratici rivolti ad artigiani, liberi professionisti e tecnici, agricoltori e appassionati, avvalendosi di alcuni “dispositivi didattici” tra cui la Petra box, un kit portatile per esercitare bambini e adulti nella costruzione di muretti a secco. Una “trilogia” di video-documentari prodotti negli anni scorsi viene oggi utilizzata in azioni di formazione, divulgazione e comunicazione.

La STPS rappresenta oggi un'esperienza importante legata al governo del territorio e all'educazione al paesaggio, per valorizzare l'eccezionale patrimonio dei manufatti in pietra e promuovere le competenze necessarie alla manutenzione e al recupero dei paesaggi terrazzati.

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