News/Approfondimenti > 16 novembre 2005

Come cambia il management che si occupa di arte e cultura. Il laboratorio-Master della tsm

di Chiara Vergano

E’ appena partita la terza edizione del Master in Art and culture management della tsm (Trento School of Management), consorzio costituito dalla Camera di commercio di Trento, dall’Universita degli Studi di Trento e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto per la formazione manageriale. Il Master, che ha sede a Rovereto, e costruito in partnership con il Mart, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto: un punto di riferimento importante, oggi, per chi studia, chi fa ricerca e sviluppa applicazioni innovative in campo artistico e culturale.

“Abbiamo lanciato la prima edizione tre anni fa, dopo un lungo periodo di studio e di confronto su quanto accadeva in quest’ambito a livello non solo nazionale, ma anche internazionale – spiega il professore Ugo Morelli, direttore del Master– . A monte, c’e quest’ipotesi: per applicare il management al simbolico (e quindi all’arte e alla cultura) e necessario rivedere, dal punto di vista della ricerca e dell’insegnamento, i paradigmi tradizionali del management. La sfida, dunque, e: come devono cambiare economia e management quando si occupano di simbolico?” Un aspetto molto importante “e stata la creazione – prosegue il professor Morelli – di una vera e propria rete internazionale per permettere agli allievi di fare dei periodi di stage all’estero”.

E le prospettive occupazionali per chi ha seguito il Master? “Meta degli allievi della prima edizione sono stati subito inseriti nel mondo del lavoro, con contratti di vario tipo: chi assunto, chi con contratto a tempo determinato. Diversi hanno trovato posto all’estero: due lavorano in Canada, tre in Francia, cinque in Spagna”. La seconda edizione del Master si concludera a dicembre, mentre la terza e appena iniziata; intanto, le domande di partecipazione aumentano di anno in anno: “Alla prima edizione – ricorda Morelli – sono stati ammessi 32 allievi, a fronte di 162 domande; alla seconda, 35 su 212; quest’anno, ci sono 36 allievi, selezionati su 242 che hanno presentato domanda di ammissione”. La provenienza? “Vengono da tutt’Italia: francamente, non ci aspettavamo una risposta cosi. Credo che l’elemento piu significativo sia la combinazione tra formazione in aula e stage. Ma non solo: c’e anche la comunita dei docenti, importanti studiosi italiani ed internazionali, i contenuti dei corsi, i laboratori, i viaggi di studio all’estero”. La terza edizione del Master ospitera sette laboratori in ognuno dei campi operativi dell’arte e della cultura, dove manager, artisti e studiosi lavoreranno con gli allievi affinche questi possano imparare le attivita “praticandole”.

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