News/Approfondimenti > 31 agosto 2005

Arte, complessità e..

di Miriam Petruzzelli

Due gli eventi da segnalare nella primavera appena trascorsa, due le occasioni per discutere di complessità e per riflettere sul ruolo dell'arte (digitale) oggi. Università della Calabria, Cosenza: dal 19 al 21 maggio a Cetraro si è tenuto il Convegno Nazionale Matematica, Arte e Industria Culturale. Organizzata dal Dipartimento di Matematica e dal Dipartimento di Linguistica e articolata in relazioni, comunicazioni spontanee, poster session e presentazioni multimediali, la densissima tre giorni calabrese si è conclusa con una tavola rotonda sugli argomenti e le prospettive future del settore.

Negli ultimi anni l'Industria Culturale nelle sue declinazioni più disparate - cinema, televisione, musica e intrattenimento - si è rivelata uno dei settori trainanti dell'economia mondiale. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato la produzione culturale e la comunicazione, oltre che i processi di erogazione/distribuzione. In questo contesto lo sfruttamento dei modelli matematici per la realizzazione di sofisticati metodi e di tecnologie applicate, arricchite dalle possibilità di natura multimediale, gioca un ruolo chiave. Dalla meccanica nella progettazione del movimento al controllo di attori digitali per arrivare alla musica generata da computer, Cetraro ha raccolto idee ed esperienze made in Italy, focalizzando gli aspetti più classici di interazione culturale tra Matematica e Arte, ma stimolando anche riflessioni  sui temi più attuali dell'applicazione della Matematica all'Industria Culturale nei suoi molteplici aspetti e presentando gli esiti delle ricerche più avanzate.

 

La teoria del caos qui non è un mistero per nessuno, piuttosto un punto di partenza per ricerche avanguardistiche: Musica generativa ed Evolutiva, Controllo di Agenti Virtuali, Design Evolutivo, Robotica bio-ispirata sono solo alcune delle decine di tematiche affrontate nel corso di un evento che ha visto tra i suoi protagonisti Alessandra Drioli (Fondazione IDIS-Città della Scienza, Napoli),  Celestino Soddu (Università di Milano),  Roberto Lengo e Pietro Greco (Sissa- Trieste) , gli artisti Mario Canali e Giacomo Verde e molti altri. Marcella Lorenzi, tra gli organizzatori della manifestazione, non solo conferma il successo dell'iniziativa, ma si prepara all'organizzazione di un'edizione 2006 di respiro internazionale.

 

Su un fronte decisamente più teorico, ma non meno denso e stimolante, la Trento School of Management ha presentato la seconda edizione del seminario Complessità, presso la Sala Conferenze del MART-museo d'arte moderna e contemporanea di Rovereto. L'edizione 2005, dal titolo La mente estetica ha posto come spunto di riflessione la complessità interiore ed in particolare la mente estetica, intesa come risultato di un processo evolutivo. L'evento, dedicato a Luigi M. (Gino) Pagliarani, ha affrontato il tema “violenza e bellezza” (dal titolo dell'omonimo libro Violenza e Bellezza. Il conflitto negli individui e nella società, Guerini e Associati, Milano 1993) per indagare i risvolti psicologici legati alla gestione del conflitto e la sua possibile soluzione attraverso il momento della creazione. La conferenza, inaugurata il 17 giugno dal Prof. Vittorio Bo, Direttore del Festival della Scienza di Genova con una lezione magistrale su “Leggere la scienza. Soggettività e complessità”, è proseguita nella giornata di sabato con quattro forum, ognuno dei quali guidato da personalità del mondo accademico come Sandra Gosso, Gianluca Bocchi, Aldo Giorgio Gargani e Alfonso Iacono.

L'avvento della mente estetica è uno degli eventi più rilevanti dell'evoluzione della specie homo. Le storie delle origini si connettono alla mente estetica ponendo questioni rilevanti per lo studio dell'evoluzione della società globale. Partire quindi dalla nostra preistoria per recuperare il senso di un' arte oggi fuggevole e incerto?  Secondo Gianluca Bocchi  una riflessione sulla condizione antropologica della specie umana evidenzia come essa sia l'esito di un doppio esilio: da una parte l'adattamento ad un ambiente ostile, dall'altra la creazione di una dimensione simbolica a sua volta strettamente legata alle nostre capacità cognitive. In altre parole la crisi che viviamo ad altro non è dovuta che alla separazione tra la nostra specie e il suo habitat.

 

L'arte preistorica era un'arte processuale ed autoreferenziale, rappresentativa dell'essere nel divenire. Arte quindi non solo come oggetto, ma anche come sua genesi. L'arte contemporanea dovrebbe allora rappresentare le modalità di funzionamento della mente nel momento in cui si relaziona col mondo. L'età moderna ha operato un'assurda riduzione del rapporto uomo-natura e le sue manifestazioni artistiche non hanno fatto che rappresentare l'esasperazione di questo rapporto. Il nostro obiettivo deve essere dunque quello di ricreare un equilibrio in una dimensione che non sia né assolutistica, né relativistica bensì relazionale. Una visione dunque cosmologica, in cui micro e macro, maschile e femminile, bianco e nero si alternano in un equilibrio dinamico in cui anche l'osservatore è parte dell'opera.

Un'indagine sul senso del conflitto estetico. Arte come dimensione di soglia, condizione abilitante per l'uscita dallo stato di minorità, esperienza di acquisizione di una forma di sapere che conduca sulla via del raggiungimento dell'autonomia degli esseri umani in quanto singoli e in quanto specie. Allora, ricordando Benedikt, “Io credo che il lungo percorso storico da una realtà universale, pre-letteraria, del fare fisico verso una realtà del fare simbolico, che si basa su una educazione stratificata, letteraria, si stia richiudendo su se stesso. Con il cinema, la televisione, le tecnologie multimediali, e ora la realtà virtuale, ritorna alle origini con la promessa di una comunicazione post-simbolica, per dirla con le parole del pioniere della realtà virtuale Lanier”.

Marcella Lorenzi, tra gli organizzatori della manifestazione e curatrice del relativo CD-Rom, non solo conferma il successo dell'iniziativa, ma preannuncia che i responsabili scientifici del Convegno (Professori: Pier Augusto Bertacchini, Eleonora Bilotta, Mauro Francaviglia e Pietro Pantano),si ripromettono di preparare per il prossimo futuro un'edizione di respiro internazionale.

Meditate gente…

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