News/Approfondimenti > 08 marzo 2005

Uno studio della tsm sulla gestione delle risorse umane nelle aziende trentine

Personale, prevale il fai da te.

TRENTO - Gli orientamenti gestionali all'interno delle aziende trentine sono caratterizzati da una significativa attenzione alle relazioni interpersonali, nonostante il 79% delle aziende prese in considerazione (su un campione di 130) utilizzino in maniera limitata gli strumenti disponibili per la gestione del personale, dimostrando di basarsi più sul ''fai da te'', che su stategie specifiche: questo è quanto emerge dalla ricerca sulle competenze per la gestione delle lisorse umane nelle imprese sul nostro territolio, condotto da un gruppo di ricercatoli della Trento School of Management e presentata ieri ponieriggio presso la Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto di via Calepina.

Gianluca Cepollaro, responsabile dello studio che è servito poi come base per il dibattito, ha evidenziato come le imprese trentine utilizzino come modalità prevalente il ''management della rincorsa'', definita da elementi che permettono alle imprese di reagire al cambiamento senza prevederlo in anticipo, subendo in questo modo gli effetti dell'evoluzione. Chi gestisce le risorse umane è generalmente un ''bricoleur'', privo di strategie strutturate, che si concentra principalmente sulle releazioni interpersonali come strumento di gestione delle risorse umane; solo in alcuni casi, generalmente nelle grandi aziende, viene assunta una persona appositamente per questo ruolo, con una formazione coerente e specifica. Il momento del reclutamento e della selezione sono considerati particolarmente importanti, anche se è stata rilevata una certa difficoltà a trovare figure specializzate visto che il nostro mercato le assorbe velocemente. Per Ugo Morelli, che ha cercato di analizzare l'evoluzione delle politiche di management, nel nostro territorio è stato superato il modello della razionalità spontanea, basato sul senso comune e sulla meccanica ''azione-risposta'', ma è necessario ancora un ulteriore passo verso quello che Morelli indica come ''umanesimo manageriale'', basato su un'etica organizzativa più centrata sull'importanza e il rispetto dell'essere umano.

Giuseppe Varchetta dell'Università degli Studi di Milano ha comunque sottolineato come i dati provenienti dal nostro territorio siano incoraggianti, soprattutto se comparati con la tendenza generale alla concezione del personale come mero portatore di competenze: questa capacità relazionale delle aziende trentine è un segno di speranza per una evoluzione del management, oltre che un punto di partenza per una gestione del personale basato su relazioni umane vere.

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