News/Approfondimenti > 05 settembre 2003

Si formeranno al Mart i manager della cultura

Si formeranno al Mart i manager della cultura. Ieri la presentazione e dal 24 novembre il via alle lezioni

di Cristiana Martinelli

ROVERETO. Per dirla con le parole del sindaco Maffei, è l'iniziativa che intende coronare «la vocazione di Rovereto verso un ambito, quello dell'arte-cultura e formazione, divenuto ormai asse strategico di sviluppo della città assieme al settore produttivo».

E a detta di Gabriella Belli, è il cerchio che si chiude anche per il Mart, «il completamento della sua offerta formativa e delle sue potenzialità d'attrazione». Grandi aspettative, dunque, per il debuttante Master of art and culture management, il corso per laureati che preparerà alla gestione di istituzioni ed eventi artistico-culturali, presentato ieri in grande stile nella sala convegni del Mart alla presenza dei rappresentanti di vari servizi culturali locali e di un buon numero di potenziali giovani utenti. Il master roveretano rappresenterà il fiore all'occhiello della Tsm-Trento School of Management, nata lo scorso anno dal consorzio di Università di Trento, Fondazione Caritro e Camera di Commercio con finalità di formazione specializzata post-diploma, post-laurea e per imprenditori e manager. In questo progetto, spiegava ieri il presidente di Tsm Adriano Dalpez, l'alleanza si è estesa anche al Comune di Rovereto (assessorato all'Università in primis) e al Mart, «con il valore aggiunto di poter realizzare un percorso d'alto livello all'interno di una istituzione che diviene così laboratorio applicativo».

Perchè per ben otto mesi i 30 partecipanti al corso opereranno appunto negli spazi del museo, respirando l'atmosfera di un simile ambiente di lavoro. «Un' esperienza che sognavo anch'io ai tempi dell'Università. - confessa Gabriella Belli - Ma allora management e cultura, creatività e gestione erano considerati come acqua e olio: non combinabili. Una ferita che ora viene sanata. Perciò sarò lieta di ospitare un gruppo numericamente selezionato di nuovi manager della cultura». In questo senso il Mart era un'occasione da cogliere anche a parere del rettore dell'ateneo trentino Massimo Egidi, convinto che con l'abbinamento tra alta formazione specifica e risorse culturali del territorio sia stata individuata una nicchia importante di sviluppo, in grado di polarizzare non solo giovani trentini o italiani, ma anche laureati d'oltre confine. E a maggior ragione, come sottolineato dal preside della Facoltà di Economia Enrico Zaninotto nelle vesti di coordinatore del Comitato tecnico-scientifico di Tsm, tenendo conto che i contesti dell'arte e della cultura richiedono «maggior efficienza gestionale, in quanto si utilizzano soldi pubblici».

L'augurio, espresso dal presidente del Mart Pietro Monti, è quindi che il master roveretano si affermi quale eccezionale opportunità per imparare a gestire le istituzioni culturali come impresa, senza dimenticarne la funzione primaria. Fiduciosi al riguardo anche Mario Marangoni, presidente della Fondazione Caritro, e il direttore del tsm Maurizio Rossini. Al direttore del nuovo master per manager della cultura Ugo Morelli, ieri, il compito di riassumere i contenuti del corso: a partire dal 20 novembre 2003, e fino al 31 maggio successivo, i frequentanti affronteranno a tempo pieno - con la guida di docenti delle Università di tutta Italia o di professionisti e manager - ambiti inerenti l'economia, la psicologia, l'antropologia, la governance, il linguaggio e la comunicazione, tra visite guidate e esercitazioni, abbinando l'apprendimento ''per astrazione e per immersione''. I mesi di giugno e luglio 2004 saranno dedicati a progetti di ricerca individuali, commissionati da istituzioni culturali partner, secondo quanto previsto dal metodo Rbl (Research Based Learning). E a conclusione, da agosto a novembre 2004, tre mesi di stage in azienda.

Le domande di ammissione vengono raccolte entro il 31 ottobre da Tsm (0461/883417). I candidati, in possesso di qualsiasi laurea, dovranno affrontare poi le prove di selezione: un colloquio individuale, uno di gruppo e uno scritto che ne testerà la conoscenza della lingua inglese. Finanziato dai partner di Tsm e dalla Provincia, il master prevede una quota a carico dei frequentanti di 5.700 euro (sono previste però alcune borse di studio, mentre le Casse Rurali mettono a disposizione ''prestiti d'onore''). Un investimento consistente, ma con buone prospettive: «In un momento in cui tanto si scommette sul turismo culturale, - sottolinea il sindaco Maffei - c'è molto bisogno di professionisti preparati in questo settore».
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