Edilizia abitativa, cambio di linea
Alto Adige
La mancanza di case a basso costo è un problema di tutta l'Euregio: Alto Adige, Trentino e Tirolo
Un analisi comparativa dell'edi lizia abitativa nell'Euregio Tiro loAlto AdigeTrentino è stata proposta ieri durante un conve gno organizzato a Bolzano dall'Ufficio comune dell'Eure gio e dall'Istituto promozione lavoratori (Ipl) dell'Alto Adige. "In questi anni sull'edilizia abi tativa si è fatto molto ha sotto lineato l'assessore Christian Tommasini ma la società è in forte cambiamento. Per questo stiamo introducendo nuovi mo delli come il Bausparen, il so cia! housing e i nuovi progetti per l'edilizia popoolare. Dob biamo anche affrontare le sfide del mercato, incentivare i priva ti a richiedere affitti ragionevoli e recuperare il patrimonio esi stente per evitare consumo di suolo". Stefan Perini (Ipl) ha sottolineato l'importanza di unire elementi della tradizione ad altri innovativi: "Non biso gna abbandonare completamente ha detto quanto ha avuto successo negli ultimi de cenni, mentre è importante mo dificare quanto non è più fun zionale".
"Il cambio di paradig ma auspicato dalla giunta pro vinciale smettere di sostenere la domanda creare offerta è senza dubbio interessante", commenta Perini. Allo stesso modo può essere interessante preferire la contrattazione pri vata all'esproprio per ridurre il carico amministrativo. Obietti vo politico principale deve ri manere la copertura del fabbi sogno abitativo primario per far sì che, in sostanza, «chiunque abiti in Alto Adige abbia un tet to sopra la propria testa».
Gianfranco Cerea, docente di economia, università di Trento ha sostenuto che è opinione dif fusa quella, secondo cui la pro prietà dell'abitazione sia molto comune in Trentino e che i prezzi delle case siano elevati più che altrove. Il confronto con altre realtà farebbe però emergere un quadro diverso. «A differenza di Bolzano, Trento condivide con l'Italia la diffusio ne delle "seconde case", con centrate nelle aree turistiche, che aumentano le presenze ma non incidono più di tanto sulla formazione del reddito: a parità di ricettività complessiva Bolza no genera un miliardo di euro in più», sottolinea Cerea. Con Bolzano, ha detto quest'ultimo, la provincia di Trento condivi de una quota di abitazioni in proprietà più bassa che in Lom bardia e in Veneto, nonostante fosse partita negli anni '50 con una situazione migliore. Ciò si gnifica che le politiche pubbli che attuate attraverso i contri buti all'acquisto sono state inef ficaci. In particolare le risorse si sono trasformate in maggiora zioni di prezzo, a vantaggio qua si esclusivo della rendita immo biliare e della speculazione sul le aree.