News/Approfondimenti > 25 giugno 2018

Flussi, esperienze, sostenibilità

Sole24ore

Il turismo sta vivendo un cambiamento di paradigma significativo che sposta sempre più l'attenzione del turista dalle semplici attrazioni del territorio verso le dimensioni esperienziali. Di conseguenza, va fatto evolvere il modello di governance turistica attuale. A spiegarlo è Paolo Grigolli, direttore di Smtc - Scuola di Management del turismo e della Cultura di tsm - trentino School of Management, costituita dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione trentino Alto Adige e dall'Università degli Studi di Trento per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio attraverso percorsi di alta formazione e ricerca-intervento.

"Il nostro obiettivo è sostenere lo sviluppo di competenze innovative per far comprendere il cambiamento della governance turistica e provare a gestirla. In Italia è ormai un dato di fatto che l'architettura di governance si sia disintegrata: vanno pensate delle vere Destination Management Organization (Dmo) in grado di coordinare l'azione di sviluppo prodotto sui territori perché i singoli operatori non hanno la forza di organizzare e comunicare sui mercati il valore delle experience, ossia ciò che muove il turista da un luogo all'altro". Smtc, caso unico in Italia, lavora sui modelli di governance, "perché il turismo è diventato un fenomeno strutturale, non più legato solo a picchi stagionali estivi o invernali, bensì a flussi brevi e costanti nel tempo", racconta Paolo Grigolli. "Le mete turistiche si trovano a dover gestire anche diversi milioni di visitatori (solo in trentino siamo ormai a 6 milioni di arrivi e 31 milioni di presenze l'anno) e per farlo hanno bisogno di ripensare le infrastrutture, la mobilità, i piani urbanistici per un uso sostenibile delle risorse del territorio. Per molte destinazioni la priorità non è più attrarre i flussi, ma gestirli. Un turismo che diventa adulto - prosegue Grigolli - deve pensare ad affrontare e risolvere queste dinamiche e la nostra Scuola, dopo aver formato specialisti nel destination management, sostiene la prospettiva di uno sviluppo strategico del turismo. Il territorio-attrazione si pone sempre più sullo sfondo, mentre emerge con forza la persona del luogo che è elemento di raccordo e di valore per vivere esperienze di senso nella destinazione. I turisti ricorda - si domandano che cosa e con chi possono 'vivere' il luogo e sempre di più coloro che ci vivono diventano intermediari culturali co-creando con il visitatore un'esperienza unica, data la loro conoscenza approfondita della destinazione". Il turismo è diventato un fenomeno che mette in relazione le risorse del territorio e le competenze delle persone e fa emergere valori culturali che in alcuni casi addirittura ridisegnano i luoghi, come è avvenuto per il lago di Molveno, che nella stagione invernale 2016/17 ha subito uno svuotamento delle acque a causa di lavori di manutenzione agli impianti idroelettrici. Per innescare una reazione positiva e costruttiva da parte della comunità a questo fenomeno vissuto come una ferita e una profonda privazione - benché temporanea - della bellezza, il Comune si è rivolto a Smtc che, con il Collettivo Op, ha progettato un intervento artistico sul lago.

"Il progetto - che ha sviluppato meccanismi virtuosi nella comunità e attratto oltre 40 mila visitatori, ha dimostrato che l'arte e la cultura sono un mezzo straordinario di innovazione sociale - è stato selezionato per far parte di Arcipelago Italia alla 16a Biennale di Venezia, a testimonianza di come un punto di vista diverso possa dare contributi al territorio", afferma Grigolli. Lo stesso meccanismo positivo è stato generato dal progetto TurNat che, come spiega il responsabile Alessandro Bazzanella, "cerca di mettere assieme sviluppo e protezione della natura, attraverso il riconoscimento e la valorizzazione della biodiversità come elemento cadine nella costruzione di esperienze turistiche innovative". Un'altra importante iniziativa, racconta Gabriella De Fino, responsabile dellArea Unesco di Tsm, è il Master World Naturai Heritage Management, sui temi della gestione di siti naturali e culturali Patrimonio dell'Umanità, con particolare focus sulle Dolomiti. Un anno di formazione tra lezioni di aula, viaggi di studio, attività di ricerca, stage e progetto finale. Giunto alla VI edizione, il Master, unico nel panorama formativo italiano; inizierà il 3 ottobre.

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