News/Approfondimenti > 26 novembre 2019

Il valore aggiunto delle Dolomiti sta (anche) nel confronto internazionale

lavocedeltrentino.it

“L'educazione e la formazione devono essere in grado di sostenere la crescita della consapevolezza della responsabilità che il riconoscimento UNESCO comporta ma anche per aumentare la partecipazione di tutti alle decisioni di gestione che non possono essere calate dall'alto ma devono saper rappresentare il maggior numero di interessi e di punti di vista”, così il presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO e vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina ieri mattina al MuSe in occasione dell'inaugurazione della Winter Accademy Tourism Management for UNESCO designated sites in Natural Areas.

Una sei giorni che vede ventinove persone provenienti da molte parti del mondo (USA, Grecia, Turchia, Germania e naturalmente Italia) confrontarsi e imparare

Questa prima edizione della Winter Academy sui temi del turismo nelle aree naturali T.UN.NA-Tourism management for UNESCO designated sites in Natural Areas. T.UN.NA (24-29 novembre) è il frutto della collaborazione tra Provincia autonoma di Trento, Fondazione Dolomiti UNESCO, smtc e step di tsm-Trentino School of Management, il Centro OCSE Leed di Trento per lo sviluppo locale, Trentino Marketing e il MuSe.

A rappresentare questi enti, oltre al vicepresidente Tonina, c'erano il direttore del MuSe Michele Lanzinger, la presidente di Tsm Sabina Zullo, la responsabile del Centro OCSE Leed di Trento Alessandra Proto e l'amministratore unico di Trentino Marketing Maurizio Rossini.

In sala anche Gianluca Cepollaro direttore di step, la scuola per il governo del territorio e del paesaggio. Dopo le relazioni e le presentazione dei 29 partecipanti, la direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO, Marcella Morandini, è stata la prima relatrice di questa iniziativa di formazione e confronto.

“L'educazione e la formazione a tutti i livelli, dagli amministratori ai tecnici, dagli operatori fino alle scuole di ogni ordine e grado, rappresentano un ambito strategico sul quale la Provincia autonoma di Trento sta intensamente lavorando con tutti gli altri soci della Fondazione Dolomiti UNESCO – ha ribadito il presidente MarioTonina – la formazione deve essere anche capace di sviluppare quelle competenze necessarie per la salvaguardia, la gestione e la valorizzazione del Bene. Quando vi è da promuovere un cambiamento culturale sappiamo che la strada da fare è faticosa e lunga, ma l'impegno di tutti oggi è un fatto concreto”.

Il vicepresidente della Provincia autonoma Tonina ha ringraziato, a questo proposito, tutti coloro che hanno contribuito affinché il progetto si potesse realizzare; ha inoltre voluto porre l'accento anche sull'importanza della qualità:“Dobbiamo avere la maturità di capire che la valorizzazione del territorio richiede un nuovo paradigma di sviluppo che si fonda innanzitutto sul riconoscere la qualità, l'eccezionalità e la bellezza di luoghi fragili che possono essere la base di uno sviluppo sostenibile. In Trentino la recente esperienza degli Stati generali della Montagna, ha individuato proprio nella qualità il principale riferimento per lo sviluppo del futuro. Qualità che nel nostro caso si genera nel trovare il giusto equilibrio tra forme di sviluppo economico, culturale, sociale e salvaguardia dei patrimoni naturali. Qualità che emerge, ad esempio, dal saper integrare capacità e competenze diffuse nei territori dolomitici nel turismo e nell'agricoltura. Qualità che si genera, infine, dal saper lavorare insieme e dal saper fare squadra. Le Dolomiti, come testimonia anche questa iniziativa, possono essere un laboratorio straordinario per elaborare soluzioni innovative per la gestione dei beni naturali, per l'accessibilità e la mobilità in aree naturali fragili e vulnerabili, per la creazione di opportunità economiche rispettose dell'ambiente. Perché le Dolomiti oltre ad essere un luogo eccezionale sono anche il luogo in cui hanno vissuto e vivono diverse comunità, ed è da queste che dobbiamo partire per costruire il futuro valorizzando un patrimonio immenso che è naturale ma anche culturale”.

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