News/Approfondimenti > 25 marzo 2014

Per i lavoratori stranieri redditi più bassi

L'Adige

Alla Trentino School of Management focus sugli impiegati del settore edile trentino.

TRENTO - Secondo appuntamento ieri per LaReS, il Laboratorio Relazioni Sindacali, presso la Trentino School of management, per discutere sul lavoro e il fenomeno migratorio in Trentino con un focus sul settore edile.

L'obiettivo è quello di offrire informazioni ed indicazioni ai funzionari, agli operatori e ai delegati in ambito sindacale. Al centro dell'incontro di ieri vi è stata la presentazione del libro «Vite in cantiere. Migrazioni e lavoro dei rumeni in Italia» di Domenico Perrotta e la tesi di dottorato di Nicoletta Bressan, dell'Università di Trento, dal titolo «L'imprenditoria cinese in Italia, due casi studio: la ristorazione cinese a Milano e il distretto del porfido a Trento». Ad inquadrare la situazione lavorativa degli immigrati è stata la dottoressa Serena Piovesan dell'area centro studi di Cinformi. «In Trentino - ha spiegato quest'ultima - ci troviamo sempre meno con nuova immigrazione e con una crescita ridotta di nuove presenze straniere. Vi è una presenza radicata e strutturata».

Secondo gli ultimi dati elaborati da Cinformi con la Provincia di Trento per il «Rapporto annuale 2013 dell'immigrazione in Trentino», la popolazione straniera incide nella nostra provincia per il 9,2/6 sul totale, il 18,4% sulle nascite, 11,5% sulla popolazione scolastica e nel 2012 gli avviamenti al lavoro hanno riguardato per il 32,8/6 gli stranieri. «Siamo davanti - ha spiegato Piovesan - ad una situazione di stabilità e normalità anche se sono presenti dei segnali di debolezza economica. E indubbia, infatti, la differenza tra i redditi degli italiani e quegli degli stranieri. Questi ultimi percepiscono la metà». Riprendendo ancora i dati riguardanti il mercato del lavoro, è possibile vedere come vi sia un calo delle assunzioni di stranieri nel comparto interinale del 16/6 che arriva al 25/6 nel settore industriale. Le perdite di lavoro per gli immigrati si registrano, invece, in maniera più forte nel settore delle costruzioni e dell'industria manifatturiera. Per quanto concerne la situazione delle liste di collocamento, ha spiegato ieri Cinformi, vi è un incremento degli iscritti stranieri che, nel mese di agosto 2013 rappresentavano il 33/6 del totale. «Le tendenze che ci troviamo davanti - ha concluso Serena Piovesan - sono contrastanti. Il quadro è problematico per l'impatto della recessione ma l'occupazione degli stranieri tiene. Crescono però la frammentazione del mercato del lavoro e i posti a bassa qualifica».

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