News/Approfondimenti > 20 aprile 2016

Statuto, Bolzano e Trento vadano insieme

Trentino

Incontro pubblico ieri alla Trentino School of management con Toniatti e Salomone il convegno.

TRENTO Quadri sindacali (e qualche politico) a lezione di Autonomia, in previsione del Terzo Statuto. Ieri, promosso dal laboratorio relazioni sindacali della Trentino school of management, si è svolto, nella sede di via Giusti, un seminario al quale hanno partecipato Roberto Toniatti, professore di diritto costituzionale comparato e Riccardo Salomone, docente di diritto del lavoro , entrambi all'università di Trento. Un percorso, quello verso il Terzo Statuto d'Autonomia, resosi ancora più necessario dopo l'approvazione, in Parlamento, della riforma costituzionale e che, recentemente, ha portato all'istituzione di una Consulta i cui componenti dovrebbero essere nominati entro giugno dal presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti mentre, in Alto Adige, sono già iniziati i lavori della. Convenzione sull'Autonomia. Strade insomma autonome, tra Trentino e Alto Adige, ma che prima o poi dovranno arrivare ad una sintesi da proporre al Parlamento. E proprio su questo nodo politico ha insistito Toniatti nella sua relazione. Perché, ha in pratica detto, "per quanto l'idea della Consulta possa piacermi, non dobbiamo avere eccessive aspettative". Il costituzionalista, che ha ribadito la propria contrarietà alla "malaugurata" riforma costituzionale della ministra Maria Elena Boschi, ha infatti sottolineato che "il core business della questione sarà la capacità negozi ale tra le due Province di Trento e Bolzano, per trovare la massima condivisione. E, successivamente, trovato un accordo, "la negozi azione con Roma". Entrando nel dettaglio, Toniatti, ricordando i tanti attacchi che nel corso del tempo sono stati portati all'Autonomia trentina, ha individuato una forma di "grimaldello", per così dire, che potrebbe in qualche maniera disinnescare le tante critiche, o perlomeno un parte. Ha infatti ricordato che nella riforma costituzionale approvata nei giorni scorsi a Roma è p revista, da parte delle Regioni che non sono autonome, la possibilità di richiedere forme di autonomia in determinati settori quali le politiche sociali e del territorio, sempre che abbiano i requisiti economico-finanziari per avvalersene, cioè i conti in ordine. "Bene - ha sottolineato il professore - questo può essere un fattore strategico per estendere e condividere forme di autonomia, con diverse gradualità, che possono interessare, ad esempio, regioni limitrofe quali Veneto e Lombardia, e di cui il nostro Terzo Statuto dovrà tener conto". E poi, detto e non detto, se altri territori si potranno avvalere di forme di autonomia saranno anche meno propensi a "sparare" contro le altre, seppur "speciali". Dal canto suo, Riccardo Salomone ha sottolineato che "tra gli elementi apprezzati dell'Autonomia c'è quello del lavoro ».

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