Ad est del Romanticismo
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Ad est del Romanticismo

786-1901. Alpinisti vittoriani sulle Dolomiti

Fabrizio Torchio Riccardo Decarli

La storia delle Dolomiti è molto articolata. Prescindendo dalle peculiarità geologiche di questi monti e dalla specificità culturali delle genti che ne abitano le valli, rimane la storia di chi ha esplorato valli e cime. Una storia lunga duecento anni che ha visto confrontarsi viaggiatori e alpinisti stranieri con le guide locali, con i locandieri, con la storia e le tradizioni della nostra terra. In particolare lungo tutto l'Ottocento l'alpinismo britannico, o vittoriano, ha rappresentato un fondamentale momento per lo sviluppo dell'alpinismo locale e per la nascita del turismo.L'idea di un'antologia dei primi viaggiatori, descrittori e alpinisti delle Dolomiti nasce da una lacuna avvertita da tempo: le traduzioni di libri considerati classici, e che hanno contribuito a diffondere la conoscenza dei Monti Pallidi e la loro frequentazione, sono relativamente poche.

Al rifugio Tuckett, nel cuore delle Dolomiti di Brenta è stato presentato il volume “Ad est del Romanticismo 1786-1901: alpinisti vittoriani sulle Dolomiti”, promosso dalla  Fondazione Accademia della Montagna del Trentino, con il patrocinio della Fondazione Dolomiti UNESCO e della SAT.  L'occasione è stata offerta dal centenario della scomparsa di Francis Fox Tuckett, l'esploratore e alpinista inglese che per primo calcò le cime dolomitiche. Alla cerimonia ha partecipato anche una delegazione del Club alpino inglese. "Accademia della Montagna del Trentino - ha spiegato la sua direttrice Iva Berasi - è impegnata a diffondere la conoscenza della montagna e favorire la sua frequentazione.

L'opera si compone di :

  1. Un saggio sulla storia dell'alpinismo vittoriano sulle Dolomiti (trentine, altoatesine e venete). Uno studio originale, attingendo a fonti poco o mai indagate. Il primo volume , Storie si compone di  699 pagine.
  2. Un'antologia di scritti di viaggiatori e alpinisti inglesi sulle Dolomiti (trentine, altoatesine e venete); anche in questo caso si attinge a fonti inedite e mai tradotte in italiano. Il secondo volume, Testi ,si compone di circa 500 pagine.
  3. Una guida che illustra alcuni itinerari seguiti dai viaggiatori-alpinisti inglesi sulle Dolomiti trentine. La guida ai luoghi , illustrata con fotografie, si compone di 63 pagine.
[New Book edizioni]

Accademia della Montagna del Trentino è orgogliosa di aver dato alla stampa un'opera che va a colmare una lacuna nella storia dell'alpinismo sulle Dolomiti . Guardare il Trentino dell'800 con gli occhi di chi ci arrivava con viaggi avventurosi e ne esaltava la bellezza, servirà ai nostri ragazzi per apprezzare maggiormente una terra dalle tante sfaccettature che da sempre attrae viaggiatori curiosi delle nostre montagne e delle sue genti.

I viaggiatori vittoriani con cavalli  e carrozze hanno attraversato le valli e arrampicato il fantastico mondo dolomitico  nato dal mare, con i fossili  stampati nelle rocce a ricordarlo. Hanno ammirato

il dolce paesaggio in basso e le imponenti torri dolomitiche sorgere dai verdi pascoli e dalle boscose vallate. Un paesaggio che li invitava a sognare. I colori indescrivibili di cui si tingono le montagne fanno correre la fantasia anche oggi , luoghi incantati  fonti di  opere letterarie e artistiche .

E' in questa cornice che alla metà dell'ottocento inizia ufficialmente la conquista delle cime dolomitiche, ma soprattutto nasce l'interesse per l'alpinismo anche nelle Dolomiti  orientali .In quel tempo gli abitanti delle vallate andavano in montagna per la caccia, la pastorizia e il taglio degli alberi, attività che non interessavano le montagne più alte,  inaccessibili e velate da un alone di mistero. Si racconta come le montagne fossero abitate da orchi e streghe quando si volevano esorcizzare le valanghe di neve , le alluvioni con tuoni e fulmini, le frane e le catastrofi ; al contrario  le Dolomiti erano montagne gioiose abitate da folletti e fate, dove risuonavano dolci melodie : per loro una visione idilliaca .

I primi viaggiatori, turisti esploratori, che giunsero nelle valli dolomitiche, ne furono affascinati e  ne descrissero le bellezze,  immortalarono con schizzi e disegni le forme di quelle torri scolpite dal vento e dagli agenti atmosferici. I  pionieri dell'alpinismo furono gli inglesi: botanici, geologi interessati alla formazione della dolomia, esplorarono i massicci dolomitici facendosi accompagnare da stupiti abitanti delle valli spesso cacciatori,diventando così  i primi turisti,  aprendo la strada del turismo alle generazioni future. Stregati dall'impressionante verticalità delle  torri e dei pilastri dolomitici gli inglesi sono stati i primi a prendersi  il tempo di sognare, ma soprattutto a trasmettere i loro sogni , le loro visioni e le testimonianze della bellezza delle nostre montagne; a coinvolgere tanti altri nell'avventura della conquista dolomitica. Tra le pieghe delle pareti montuose è andato via via accumulandosi un immenso archivio di pagine piene di sogni e  di fatiche, di memorie storiche e armonie naturali che le Dolomiti trasmettono da sempre a tutti coloro che si soffermano ad ammirarle.

Grazie agli autori Riccardo Decarli  e Fabrizio Torchio mossi dall'amore per la montagna e per la storia che per più anni si sono dedicati alla ricerca della documentazione storica con attenzione scientifica e a Mirella Tenderini, che ha tradotto con la curiosità della passione per la montagna i testi e la documentazione dall'inglese.

Desideriamo che quest'opera diventi strumento di conoscenza per le giovani generazioni e sappia infondere in loro l'interesse  per la montagna, la conoscenza  di un territorio che ha visto  nei tempi  generazioni di europei attraversare il continente mosse dalla curiosità storica, scientifica e sportiva.

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