Iginio Rogger
Quarta di copertina
«Il profilo umano e scientifico di Iginio Rogger è così ricco e vasto da rendere difficile illustrarne appieno le caratteristiche e i meriti sotto l'unica dimensione del contributo oggetto agli studi: lo studioso e l'ecclesiastico, lo storico e il teologo, il religioso profondamente radicato nella comunità locale e l'animatore di istituti di ricerca e di cultura di rango internazionale si fondono, infatti, nel cado di monsignor Rogger, in una personalità e in un'esperienza nelle quali alla riconosciuta dottrina si unisce una altrettanto palese, umanissima sapentia cordis». Queste parole, pronunciate dal prof. Diego Quaglioni il 12 aprile 2006 in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Giurisprudenza, restituiscono il senso del volume, la complessità dei temi affrontati e soprattutto lo straordinario spessore umano e intellettuale di colui che è stato sicuramente uno dei maggiori protagonisti della storia trentina del Novecento.

Premessa, di Giuseppe Ferrandi
PARTE PRIMA
L'infanzia in Valsugana
In Seminario a Trento
Gli studi a Roma
Incontri che segnano la vita
Insegnamento, ricerca e impegno amministrativo
Il clima politico degli anni cinquanta
Un triennio di novità
PARTE SECONDA
Fondatore e memoria storica del Museo diocesano tridentino
Testimone e promotore della riforma liturgica
Animatore dell'Istituto trentino di cultura
Archeologo
APPENDICE DOCUMENTARIA
1.Il Concilio di Trento nel IV centenario della chiusura
2.Hubert Jedin e Trento
3.Il Concilio di Trento
4.Contrasto di opinioni su un martirio singolare: il caso di Anaunia del 29 maggio 397
5.Qualche riflessione sulla storia della patria trentina
6.In margine al caso Simonino di Trento: aspetti istituzionali e morali della questione
7.La presenza del Trentino nell'autonomia prevista dall'accordo Degasperi-Gruber: una testimonianza
8.Introduzione alla «Terza sessione: Celebrazione»
9.Incontro con mons.Mazzotti nel sottosuolo del Duomo
10.Dedica
Contributo per una bibliografia di Iginio Rogger
Riferimenti bibliografici
Indice degli acronimi
Indice dei nomi
di Giuseppe Ferrandi
«Il profilo umano e scientifico di Iginio Rogger è così ricco e vasto, da rendere difficile illustrarne appieno le caratteristiche e i meriti sotto l'unica dimensione del contributo offerto agli studi: lo studioso e l'ecclesiastico, lo storico e il teologo, il religioso profondamente radicato nella comunità locale e l'animatore d'istituti di ricerca e di cultura di rango internazionale si fondono, infatti, nel caso di monsignor Rogger, in una personalità e in un'esperienza nelle quali alla riconosciuta dottrina si unisce un'altrettanto palese, umanissima sapientia cordis». In queste parole, pronunciate il 12 aprile 2006 dal prof. Diego Quaglioni in occasione del conferimento a Iginio Rogger della laurea honoris causa in Giurisprudenza, risiede il senso di questo volume e la complessità dei temi che vi sono affrontati.
Mauro Marcantoni, sulla base di un fittissimo e impegnativo dialogo condotto con Iginio Rogger, è riuscito a cogliere i tratti fondamentali della sua personalità, le facce del suo molteplice impegno di ecclesiastico e di studioso, il ruolo da protagonista in tanti episodi che riguardano la storia del Trentino e delle sue istituzioni.
Ho avuto anch'io il privilegio d'incontrare Iginio Rogger e di ammirare la straordinaria profondità del suo sapere e della sua narrazione. In quell'occasione, il suo racconto sulla nascita e lo sviluppo del Museo Diocesano è stata grande lezione di museografia, così come il ricordo sull'avvio dell'Istituto trentino di cultura e sul modo d'intendere Trento come snodo fra gli universi culturali germanico e italiano. Sono questioni, per il sottoscritto e per l'Istituzione museale che dirigo, di grande rilievo, fondamentali per orientare le modalità di essere Istituzione culturale che si occupa di storia e che vive problematicamente, com'è giusto che sia, il rapporto con il territorio, la dimensione regionale, le peculiarità delle nostre comunità.
Il suo essere osservatore e protagonista delle vicende che hanno riguardato il Trentino nel secondo dopoguerra mi hanno fatto comprendere la rilevanza e la complessità dell'assetto della nostra autonomia, delle sue radici storiche, del confronto con la questione trentino-tirolese. Straordinarie sono state per me le conversazioni sull'Accordo di Parigi, il ruolo di De Gasperi, la figura di Bruno Kessler, le relazioni tra politica e Chiesa locale.
Con questo volume la Fondazione Museo storico del Trentino non si accontenta di posizionare un ulteriore tassello, ma offre altro spazio a tradizioni, culture ed esperienze che rendono davvero «plurale» la ricostruzione della storia del Trentino del Novecento.
L'orizzonte di queste pagine, inoltre, non vuole essere limitato e limitante: gli anni della formazione e dello studio, con la rilevanza delle relazioni costruite in quel periodo, gli anni cinquanta segnati dalla forte presenza di Azione Cattolica e, come studioso, dai primi studi storico-critici su San Vigilio, il Simonino, i primi scavi in cattedrale. A seguire gli anni sessanta trascorsi tra ‹sconfitte› e importanti riconoscimenti ottenuti in una situazione di grande e generale trasformazione, gli anni settanta e la ricezione del Vaticano II, la ‹nuova autonomia› provinciale, la straordinaria stagione delle collaborazioni con studiosi quali Hubert Jedin e Paolo Prodi.
Ed è una lettura, quella riferita al periodo post anni ottanta, dove l'assenza di strumenti storiografici e critici, rende ancor più preziosa la ‹testimonianza› nella sua componente soggettiva. Un'ulteriore conferma dell'efficacia dell'approccio scelto da Mauro Marcantoni nell'impostare e restituirci i suoi ‹dialoghi› con i grandi testimoni del secondo Novecento trentino. In tale contesto, la figura di Iginio Rogger ha costituito un punto di riferimento che travalica i confini del mondo culturale, dello studio e della ricerca.