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La certificazione "Comuni amici della famiglia" in Piemonte

La Legge regionale 8 gennaio 2004, n.1 “Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento” all'art. 41 sostiene la famiglia, quale soggetto fondamentale per la formazione e la cura delle persone e quale ambito di riferimento per ogni intervento
riguardante l'educazione e lo sviluppo culturale, prevedendo, all'art. 42, l'i stituzione di specifici servizi, denominati “centri per le Famiglie”, attualmente diffusi su tutto il territorio regionale.
La Regione ha da tempo promosso e avviato, nel rispetto dei propri ambiti di competenza e secondo le proprie specificità istituzionali, numerosi processi volti a promuovere una cultura promozionale a sostegno delle famiglie. Per rafforzare e dare sistematicità a queste politiche, nei comuni piemontesi, così da renderli territori maggiormente accoglienti ed attrattivi per le famiglie, la Regione Piemonte nel luglio 2022 ha sottoscritto un Protocollo d'intesa con la Provincia Autonoma di Trento per la promozione e la diffusione di buone prassi in materia di politiche per la famiglia e lo sviluppo della rete regionale di comuni family friendly orientati fortemente sul benessere familiare anche al fine di accrescere il benessere e la coesione sociale ed apportino competitività territoriale e crescita economica.
Il primo step, finalizzato all'individuazione di 8 comuni sopra i20.000 abitanti, afferenti a tutto il territorio piemontese, che intendano acquisire la certificazione di “Comune amico della famiglia”, è stato raggiunto a fine maggio 2023, grazie ad un importante investimento a valere sul bilancio regionale. Il percorso formativo qui presentato si inserisce all'interno delle azioni previste dalla regione Piemonte in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento.

I comuni Family friendly 

La sperimentazione dei “Comuni Amici della Famiglia” è partita in Trentino dal 2006. Oggi, oltre il 90% della popolazione  trentina vive in un Comune certificato family. E la best practice ha da tempo lasciato i confini provinciali per diffondersi nel resto d'Italia.
Un passaggio fondamentale per aiutare a diffondere le buone pratiche in favore delle famiglie è fare rete tra i diversi enti territoriali. Ecco perché nel 2017 è nato il Network nazionale dei Comuni amici della famiglia. 
La certificazione territoriale ha la finalità di riorientare le politiche dei Comuni in ottica family friendly, favorendo l'adozione di politiche concrete e coerenti a sostegno del benessere delle famiglie residenti e ospiti.
Il progetto, identificato dall'apposito marchio “Family in Italia” ideato dall'Agenzia per la coesione sociale della Provincia Autonoma di Trento, in pochi anni ha trovato nelle amministrazioni comunali, che rappresentano la complessità e la pluralità dei contesti territoriali, terreno fertile per seminare idee, diffondersi, moltiplicarsi e portare sul territorio una rinnovata sensibilità.

10 standard per la certificazione 

Per ottenere il marchio “Amico della Famiglia”, un Comune deve essere in possesso di alcuni requisiti obbligatori. Fulcro del processo e? l'adozione del Piano famiglia comunale, lo strumento attraverso il quale il Sindaco e la Giunta comunale, con il supporto della Commissione interdisciplinare, definiscono le azioni da attivare sul benessere familiare. Prima della certificazione il Comune deve approvare un piano famiglia comunale, nominare una commissione interdisciplinare composta dai rappresentanti degli assessorati comunali coinvolti e da rappresentanti esterni (associazionismo familiare, settore turistico ricettivo, commercio, cultura, trasporti). Il Sindaco può delegare o mantenere proprie le competenze in materia di politiche di benessere coinvolgendo tutta la giunta comunale e individua un referente preposto a
coordinare il processo.
Il Comune inoltre si impegna a soddisfare nei successivi due anni dal rilascio del certificato ulteriori requisiti: l'autovalutazione dello stato di attuazione del piano famiglia comunale, il coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni familiari, l'attivazione di uno sportello famiglia, la stesura di un dossier delle politiche familiari e la redazione periodica di un report sulle politiche familiari. Il marchio è un processo che l'amministrazione comunale mette in atto volontariamente e che non prevede costi.

Il Municipality Family Manager: la figura a supporto dei comuni per ottenere la certificazione “Family in Italia”

PRIMA GIORNATA | Family mainstreaming: le politiche familiari al centro dell'azione amministrativa per supportare i progetti di vita di giovani e famiglie e contrastare la denatalità

Data: 15 settembre 2023
ore 9.00-12.30

  • Premessa sul contesto della Regione Piemonte;
  • Contestualizzazione del modello dei comuni nel modello più ampio del New Public Family management con riferimento al network e ai comuni. Descrizione della metodologia e della strumentazione: family standard, distretti famiglia, family audit, family card, sistemi premianti, family public procurement, valutazione d'impatto, economia della saturazione);
  • Presentazioni dei partecipanti e avvio lavori.

Relatori
Antonella Caprioglio, Dirigente Settore Politiche per i bambini le Famiglie, Minori e Giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale, Regione Piemonte
Silvia Bruno, Responsabile Unità Lavoro Scuola Welfare, Tsm-Trentino School of Management
Luciano Malfer, Dirigente generale Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Domenico Lucà, Presidente CIDIS Consorzio Intercomunale Di Servizi, Orbassano (TO)

ore 14.00-18.00

  • Il Network dei comuni amici della famiglia;
  • Il processo di certificazione Family in Italia e gli strumenti dell'Agenzia;
  • Il Family mainstreaming e la sussidiarietà orizzontale.

Relatori
Mariangela Franch, Professoressa senior Università di Trento
Maria Grazie Cobbe, Referente Network nazionale, Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Francesca Tabarelli de Fatis, Direttrice ufficio politiche familiari, Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Mauro Ledda, Coordinatore Network nazionale dei comuni amici della famiglia
Giuliana Gilli, Manager di territorio


SECONDA GIORNATA | La certificazione Family in Italia

Data: 27 settembre 2023
ore 9.00-12.30

  • Il Piano famiglia
  • La tassonomia

Relatori:
Maria Grazie Cobbe, Referente Network nazionale, Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Chiara Sartori, Funzionario, Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Alessandro Santoni, Sindaco del Comune di San Benedetto Val di Sambro (BO)
Silvia Ranzato, Consulente “Comuni Family in Italia” e consulente “Family Audit”
Alessandra de Grandis, Assessora politiche familiari, Comune di Druento (TO)

ore 14.00-18.00

  • Il mantenimento della certificazione: l'autovalutazione, il coinvolgimento delle famiglie e del terzo settore comprese le associazioni familiari, lo Sportello famiglia, il Dossier politiche familiari e il Report)
  • Verranno inoltre presentati gli strumenti accompagnati da testimonianze di Comuni che hanno adottato la strumentazione

Relatori:
Maria Grazia Cobbe, Referente Network nazionale, Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Chiara Sartori, Funzionario, Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Alessandro Santoni, Sindaco del Comune di San Benedetto Val di Sambro (BO)
Silvia Ranzato, Consulente “Comuni Family in Italia” e consulente “Family Audit”
Alessandra de Grandis, Assessora politiche familiari, Comune di Druento (TO)

ESAME FINALE E PROJECT WORK

La prova finale si svolgerà venerdì 27 ottobre a Torino e consisterà nella presentazione e nella discussione di un Project work.
Il Project work è realizzato come segue:

  • riguarda il caso concreto di un Piano famiglia;
  • è elaborato dal/dai partecipante/i che rappresenta/rappresentano il singolo Comune;
  • è elaborato sulla base dell'attività svolta sia durante l'aula che in autonomia.

Il Project work viene inviato alla Commissione valutatrice appositamente costituita e composta da:Luciano Malfer, Dirigente generale Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Luca Toschi, Professore Università degli studi di Firenze, Direttore del centro ricerche sAu per la comunicazione generativa e/o del Lab CfGC polo universitario di Prato
Maria Grazia Cobbe, Referente Network nazionale, Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento

In sede di discussione del Project work il rappresentante di ciascun Comune ha a disposizione 10 minuti (20 minuti se presenti due rappresentanti). Il Project work può essere presentato attraverso l'utilizzo di differenti strumenti comunicativi (video, powerpoint, ecc.).
Al termine della presentazione, la Commissione formula un giudizio di idoneità/non idoneità.
L'ammissione all'esame finale è subordinata a:

  • completamento del percorso formativo (è richiesta una percentuale di frequenza obbligatoria pari ad almeno il 70% delle ore di aula);
  • realizzazione del Project work (la redazione di un Piano famiglia)

Obiettivi

Obiettivo del percorso è formare la figura del Municipality Family Manager che supporta il Comune nel percorso di acquisizione dello standard Comune “Family in Italia”, in particolare:

  • conoscere la metodologia del new public family management, il know-how specialistico e la strumentazione tecnico-amministrativa;
  • redigere il Piano famiglia nel rispetto dei requisiti previsti dallo standard;
  • supportare l'Ente nell'attuazione del Piano famiglia attraverso la valorizzazione e l'attivazione delle risorse presenti sul territorio di riferimento in un quadro sistemico e sussidiario;
  • aggiornare annualmente lo stato di attuazione del Piano famiglia in una logica di accountability.
    Alla fine del percorso formativo i Comuni avranno a disposizione un Piano famiglia calibrato sulla propria realtà territoriale in coerenza con i requisiti dello standard.

Coordinamento

L'organizzazione delle attività prevede un Comitato scientifico, costituito da:

Luciano Malfer, Dirigente generale Agenzia per la coesione sociale, Provincia autonoma di Trento
Antonella Caprioglio, Dirigente Settore Politiche per i bambini le Famiglie, Minori e Giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale, Regione Piemonte

Destinatari

Il percorso è rivolto a 28 partecipanti.
Il percorso consente per ogni Comune interessato la partecipazione di due persone (amministratore, funzionario, volontario del terzo settore comprese le associazioni familiari, ecc.).

Modalità di iscrizione

Per partecipare al percorso formativo è necessario iscriversi cliccando il bottone rosso in alto a destra. 

Non sono previsti costi di iscrizione a carico dei e delle partecipanti delle amministrazioni comunali in quanto interamente coperti dalla Regione Piemonte. Eventuali costi di trasferta saranno a carico delle singole amministrazioni comunali.

Ulteriori informazioni

Il percorso formativo sarà articolato in tre giornate e si svolgerà a Torino presso il grattacielo Piemonte in Via Nizza 330.
Oltre alle ore di attività in aula sono previste ore aggiuntive che ogni partecipante dovrà dedicare autonomamente alla realizzazione del Project work finale.

Attestazione

Al termine del percorso saranno consegnati due attestati:
• l'attestato di frequenza da parte di Tsm-Trentino School of Management sarà consegnato il 27 ottobre in occasione della presentazione dei Project work finali.
• l'attestato di Municipality Family Manager da parte dell'Agenzia per la coesione sociale sarà consegnato all'interno dell'evento organizzato il 14 dicembre e dedicato alla consegna degli attestati e alla contestuale promozione dell'adesione al Network nazionale dei comuni amici della famiglia.

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