News/Approfondimenti > 20 ottobre 2007

Mercatino, turisti “mordi e fuggi” over 35 anni

Indagine di mercato: analizzati 450 questionari dei visitatori dell’edizione precedente.

TRENTO. Più di 500 mila visitatori innalzano il mercatino natalizio di Trento tra i fenomeni di maggior portata per il turismo in regione. Divisi tra residenti, escursionisti, quelli del “mordi e fuggi” per una rapida visita alla sessantina di bancarelle di piazza Fiera, e i turisti veri e propri per gli acquisti natalizi. Il 72% dei visitatori è over 35.

L’immagine, fotografata da uno studio compiuto dal Tsm, Trentino school of management, frutto dell’analisi di 450 questionari rivolti ai turisti durante la scorsa edizione, conferma l’aumento dell’affluenza nonostante le preoccupazioni per la stagnazione del mercato e – come nota Marco Sala, presidente del Consorzio artigianato trentino – “nonostante l’enorme quantità di mercatini di Natale che stanno nascendo nelle città del centro-nord Italia”.

Altri dati: il visitatore medio raggiunge la città in auto, in pullman (37%) o in treno (7%), rispondendo alle proposte di associazioni o gruppi locali. Più autonomi i turisti che decidono di pernottare a Trento (meno del 20% degli intervistati), e i camperisti che si organizzano via internet.

Il consiglio di amministrazione di Trento fiere stabilisce ogni anno i commercianti ammessi, secondo criteri che guardano alla varietà dell’offerta, in special modo alla tipicità del prodotto. Tipicità che dalle statistiche è risultata primaria attenzione e preferenza anche per il consumatore.

A questo riguardo per Claudio Facchinelli, presidente di Trento fiere, “è fortunatamente distorta la percezione di spesa”, inferiore ai 10 euro, calcolata mediamente nello studio presentato da Umberto Martini di Tsm: “Un prodotto dal prezzo di vendita di 8 euro, tolta l’iva, i costi generali e il guadagno, resterebbero 3,5 euro circa di costo prodotto, quota che preclude qualsiasi ricerca di tipicità”.

Secondo le stime degli interessati, le entrate previste non dovrebbero scendere oltre i 2mila euro giornalieri e il ripetersi dell’esperienza per alcuni gestori ne dimostra i vantaggi.

“L’intenzione – dice l’assessore comunale alla cultura e turismo Lucia Maestri – è di far camminare assieme turismo, commercio e cultura. L’organizzazione del mercatino non deve ambire al milione di visitatori, l’affluenza deve mantenersi nei limiti di tolleranza di chi vive e lavora a Trento”.

Sull’idea già emersa in passato localizzando parte delle casette in altre piazze, si sono detti favorevoli Oscar Danieli e Giorgio De Grandi del Consorzio Trento iniziative.

Quest’ultimo ha espresso critiche alla contemporaneità della Fiera di S. Lucia, che crea confusione fra offerte diverse anche per qualità.

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