News/Approfondimenti > 04 dicembre 2010

Dolomiti, il logo può attendere

Alle spalle dei relatori campeggia in grande evidenza il manifesto del seminario sulle Dolomiti promosso dalla Provincia di Trento in collaborazione con Trentino school of management e Step (Scuola per il governo del territorio e del paesaggio). Con il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco. Ma senza il logo della discordia.

Al suo posto un rilievo dolomitico con colori che vanno dal giallo al verde, fino al viola.

Paesaggi in rete. Per una vivibilità attiva delle Dolomiti” il titolo della giornata di studio, la seconda dopo l’esordio dello scorso anno, svoltasi ieri nella sede provinciale di piazza Dante a Trento.

Si dirà che il convegno è stato organizzato ben prima che il vincitore del simbolo fosse noto, che il logo va usato per le iniziative di diretta competenza della Fondazione, che il manifesto è in continuità con quello dell’edizione precedente. Ma che a una delle prime significative iniziative di studio che delle Dolomiti discutono tra tutti i soggetti interessati manchi proprio il simbolo ufficiale del patrimonio mondiale è più di un indizio, un segnale della ritrosia nei suoi confronti.

Difficile altrimenti pensare che una macchina organizzativa e comunicativa come quella provinciale non abbia potuto porvi rimedio in tempo. Almeno se a questa si affida, fino a prova contraria, competenza ed efficienza.  Dopo una mattinata passata a disquisire di paesaggio e territorio, strada delle Dolomiti e cultura ladina, geomorfologia e geologia, le risposte arrivano nel pomeriggio, nella tavola rotonda conclusiva moderata dal direttore del Trentino Alberto Faustini che ha sollecitato i politici a dire la loro sulla mancanza del logo.

Tavola rotonda alla quale non c’erano i rappresentanti delle Province di Bolzano e Pordenone.  «Quel logo non piace a nessuno - ha sbottato l’assessore trentino Mauro Gilmozzi - Per adesso è sospeso per adattarlo alle reali esigenze, al sentire comune». «Io, il logo - aggiunge il presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, il bellunese Alberto Vettoretto - ce l’ho sul biglietto da visita». Per star sul faceto Gilmozzi gli risponde: «Io, il biglietto da visita non ce l’ho». «Cercheremo di migliorare», prova a stringere il cerchio l’assessore della Provincia di Udine, con delega allo sviluppo della montagna, Ottorino Faleschini.

Imbarazzo, chiuso da Vettoretto. «Tutto regolare nonostante le tante polemiche sul logo che non piace ma anche qualche apprezzamento - dice - E poi un risultato positivo le polemiche l’hanno portato. Perché della Fondazione Dolomiti si è parlato a lungo». Magra consolazione in attesa che arrivi il piano di gestione e che a giugno l’Unesco dia i voti a questi primi turbolenti mesi del patrimonio mondiale ambientale costituitosi in fondazione.

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