News/Approfondimenti > 31 ottobre 2009

Università e territorio

di LEANDRO JANNI

Università e territorio. Forse, è inutile ribadirlo: dalle nostre parti, a Caltanissetta, nel Nisseno, sappiamo come sia andata a finire. In altre realtà del Paese le cose funzionano diversamente. Ovviamente, funzionano bene. A volte, molto bene.

Ecco un esempio che desta ammirazione. A Trento, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Mauro Gilmozzi, nella seduta di giunta del 16 ottobre 2009, con una delibera che affida l’istituzione e la gestione alla Trentino School of Management, è nata la Scuola di governo del territorio e del paesaggio.

Prevista dagli organi istituzionali e dai rinnovati, avanzati strumenti di pianificazione urbanistica locali, la Scuola di formazione, educazione e aggiornamento ha come obiettivo quello di promuovere e diffondere una vera cultura del paesaggio: elemento costitutivo dell’identità e della tradizione trentina e componente essenziale di una pianificazione che vede paesaggio, territorio e sviluppo in equilibrata relazione.

Rivolta alla formazione del personale di tutte le comunità locali, la Scuola, promuove e realizza iniziative formative in materia di governo del territorio e fornisce supporto a Comuni e Comunità, per l’attuazione della Riforma istituzionale. Con un investimento di 450.000 euro (spesa complessiva per l’istituzione e per la gestione 2009 della scuola) la Provincia autonoma di Trento investe nella formazione di amministratori, tecnici e liberi professionisti, per dare piena attuazione alle nuove leggi di pianificazione urbanistica e di riforma istituzionale.

La costituzione e la gestione della Scuola di governo del territorio e del paesaggio è stata affidata alla Trentino School of Management, con una convenzione sottoscritta da Provincia autonoma e da tsm. La società si impegna a perseguire i seguenti obiettivi: promuovere e realizzare iniziative formative in materia di governo del territorio, con particolare attenzione al marketing territoriale, come metodo ed obiettivo della pianificazione; alla valutazione strategica dei piani, come esercizio di responsabilità e strumento di partecipazione; all’applicazione nella pianificazione della tecnica di misurazione della “carring capacity”; alla formazione di figure professionali innovative in materia di governo del territorio, come, ad esempio, quella dei “facilitatori”, tramite tecnico fra la Provincia e i territori al fine di agevolare le decisioni delle Comunità di valle e dei Comuni; alla formazione di supporto e servizio del Patrimonio mondiale Unesco-Dolomiti, secondo le indicazioni della Provincia autonoma di Trento e/o delle istituzioni partecipanti al procedimento di candidatura o all’organismo previsto per la gestione del bene; promuovere e realizzare iniziative formative dirette al personale che fornirà supporto a comuni e comunità nel corso dell’attuazione della riforma istituzionale.

Nel citare questo luminoso esempio, non possiamo non evidenziare – di contro – l’inadeguata, sconcertante, nostrana gestione del territorio e del paesaggio, da parte dei Comuni, della Provincia e della Regione; non possiamo non evidenziare l’inadeguata, sconcertante gestione dell’ormai esangue Consorzio universitario di Caltanissetta.

A questo, ora, si aggiungono i rilevanti tagli economico-finanziari da parte del governo. Un’ultima cosa, a proposito della volontà dell’uscente presidente Maurizio Carta di fare dell’ateneo nisseno “un nodo mediterraneo di conoscenza e innovazione”. Qualche anno fa proposi un logo che intendeva formalizzare la suggestiva e ambiziosa idea del presidente Carta. Fu preferito, invece, un altro logo in cui campeggia una grande (e triste!) U su due assi che si incrociano.

In questa occasione, ho ritenuto di dover ricordare, rendere pubblica un’idea, un simbolo, a parere di chi scrive capace di esprimere, nella sua sintesi formale, il legame con il territorio e insieme l’apertura ai contemporanei processi di conoscenza e innovazione. Ovviamente, non abbiamo avuto fortuna.

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