News/Approfondimenti > 03 novembre 2009

A scuola di governo del territorio

Il caso del Trentino

Per il territorio e il paesaggio ora decidono le comunità locali e i cittadini. È la scelta dell’amministrazione provinciale del Trentino, intrapresa con l’approvazione del Piano Urbanistico provinciale, seguendo il percorso tracciato dalla Riforma Istituzionale per il governo dell’autonomia del Trentino.

È stato definita così una nuova disciplina della pianificazione incentrata sulla relazione tra territorio, paesaggio e sviluppo, prestando particolare attenzione agli aspetti ambientali ed alla qualità territoriale e paesaggistica. In poche parole un nuovo modello di azione che prevede il decentramento del livello decisionale strategico, favorendo la partecipazione e la responsabilità degli abitanti affinché la pianificazione e la gestione del territorio possa collocarsi a più diretto contatto con le esigenze locali.

L’idea sembra realmente innovativa e suggerire un cambio di prospettiva: ma in che modalità si traduce in azioni concrete? Le parole d’ordine sono formazione ed educazione, e la risposta tangibile è l’istituzione della STEP-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, la cui gestione è stata affidata alla tsm-Trentino School of Management.

Il percorso di formazione, che sarà presentato il 13 novembre in occasione del convegno “Dolomiti. Paesaggio e vivibilità”, ha l’obiettivo principale - come ha detto il direttore della tsm, Ugo Morelli – “di creare una cultura in grado di riconoscere il valore dello sviluppo appropriato, della tutela del territorio e la centralità del paesaggio come spazio di vita, e l’integrazione nella programmazione e nel governo del territorio e dell’economia”. Rivolta alla formazione del personale di tutte le comunità locali, la Scuola promuove e realizza principalmente iniziative formative in materia di governo del territorio e fornisce supporto a Comuni e Comunità per l’attuazione della Riforma istituzionale.

L’investimento ammonta a 450. 000 euro (spesa complessiva per l’istituzione e per la gestione nel 2009 della scuola). L’attenzione è dunque molto alta sulla formazione di figure professionali innovative in materia di governo del territorio, quella dei cosiddetti “facilitatori”. Avranno il compito di farsi tramite tecnico fra la Provincia e i territori, per agevolare le decisioni delle Comunità di valle e dei Comuni. 

“Attraverso la propria attività il facilitatore rafforzerà la capacità diffusa di ideazione e di attuazione di politiche urbanistiche a livello territoriale (di comunità di valle e di comuni) efficaci e coerenti con gli indirizzi del piano urbanistico provinciale; favorirà la collaborazione tra organismi provinciali e territoriali nella attuazione dei piani di sviluppo territoriale; sosterrà le competenze di pianificazione degli attori locali e migliorerà il grado di comprensione delle specificità locali da parte degli organismi di pianificazione di livello provinciale”.

Altro aspetto non trascurabile delle linee di intervento sarà l’attenzione al significato e la gestione dei beni naturali del Patrimonio mondiale Unesco nell’ottica della collaborazione e della conoscenza reciproca fra le Province che hanno sostenuto la candidatura delle Dolomiti.

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