News/Approfondimenti > 26 aprile 2024

Come gestire una conversazione difficile

Per conversazione si intende uno scambio verbale tra due o più partecipanti, prevalentemente di carattere informale e basato sulla lingua parlata. Solitamente avviene “faccia a faccia”, anche se, sempre di più, può avvenire tramite strumenti digitali o a distanza. Nella vita di tutti i giorni, l'atto di conversare, può assumere varie forme: dalle chiacchiere durante un pasto in famiglia, allo scambio fra estranei sul treno, alla comunicazione tra amici, all'udienza con l'insegnante dei figli, al colloquio di lavoro o al dialogo terapeutico.

La gestione di questa tematica, in ottica lavorativa, è stata oggetto di approfondimento in una delle palestre formative del percorso che TSM sta portando avanti, “Dall'io al noi! Crescere attraverso la Community”, che si compone di incontri con cadenza bimestrale, rivolti a direttori e direttrici della Provincia autonoma di Trento che hanno partecipato al percorso di sviluppo manageriale PAT4WARD. Si tratta di momenti di confronto, condotti da docenti esperti, su temi importanti e utili che hanno lo scopo di mantenere viva e attiva la rete relazionale. 

In ambito professionale, siamo protagonisti di moltissime conversazioni, spesso positive ma talvolta anche di difficile gestione. Pertanto, di seguito, offriamo qualche spunto, che non risolverà magicamente le cose, ma che può aiutare a “proteggersi” dalle situazioni complicate e spesso impreviste che si possono incontrare. 

Stabilire i confini

Se conversare e interagire con una persona in particolare risultasse problematico e stressante per qualche motivo, si può provare a interagire meno o diversamente. Stabilire confini chiari con qualcuno con cui si lavora ogni giorno non è sempre facile, soprattutto se c'è una stretta collaborazione; ma non è impossibile. La ricercatrice sulla felicità Michelle Gielan descrive una tattica per limitare l'interazione chiamata “esercitazione dei due minuti”. Suggerisce di chiedersi: di cosa hai bisogno esattamente dal tuo collega non collaborativo? Un'informazione? Un accordo su un progetto? E quale potrebbe essere il tempo minimo necessario per ottenere da lui/lei ciò di cui hai bisogno? Come puoi mantenere le tue interazioni quanto più brevi e positive possibile?

Non sopprimere le emozioni

Sopprimere le nostre emozioni raramente aiuta. Se non si esprimono, in modo consapevole, i sentimenti, è possibile che si manifestino in luoghi inaspettati. In psicologia, viene chiamata perdita emotiva. Ad esempio, dopo una giornata frustrante al lavoro, ci si può trovare in una situazione di rabbia con un famigliare, per un motivo che non ha nulla a che fare con quel contesto… Quando si imbottigliano i sentimenti, è probabile esprimere le emozioni in modi non intenzionali, in modo sarcastico o in un contesto completamente diverso. In altre parole, reprimerle di solito non diminuisce il livello di stress. Lo amplifica.

Ritorsione

Un'altra risposta allettante alle situazioni di disagio è combattere “il fuoco con il fuoco”. Se un collega passivo-aggressivo dice una cosa durante una riunione e poi fa qualcosa di completamente diverso, perché non fare lo stesso con lui/lei? Generalmente non funziona, anzi, si intensifica la sensazione di essere su fronti opposti piuttosto che puntare a dinamiche diverse. E le ritorsioni spesso fanno fare brutta figura. O, peggio ancora, violano i tuoi valori.

Il tema è veramente vasto e vicino ad ognuno di noi. Uno dei fattori più importanti, da tenere sempre in considerazione, è il rispetto reciproco, condizione essenziale per garantire la continuità del dialogo. Per gestire in maniera ottimale una conversazione e alimentare un dialogo davvero proficuo e costruttivo sono quindi necessarie consapevolezza, sensibilità e azioni positive.

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