News/Approfondimenti > 15 dicembre 2023

Conoscenza, responsabilità, consapevolezza: gli amministratori Dolomiti UNESCO in formazione

Si è tenuta in Primiero la seconda edizione del corso per gli amministratori locali dei Comuni, delle Unioni Montane, delle Comunità di Valle interessati dal riconoscimento UNESCO e impegnati nella gestione del Bene. Il corso “Conoscenza, Responsabilità, Consapevolezza” è stato organizzato dalla Rete della Formazione e della Ricerca Scientifica della Fondazione Dolomiti UNESCO coordinata dalla Provincia autonoma di Trento attraverso la Tsm|step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio.

Dopo i saluti di Giacobbe Zortea, assessore del Comune di Primiero San Martino di Castrozza, Martina Tonello, membro del Cda della Fondazione Dolomiti UNESCO e Roberto Pradel, presidente della Comunità di Primiero, è intervenuto Gianluca Cepollaro di Tsm|step che ha introdotto il percorso formativo durante il quale amministratori e tecnici provenienti da vari enti locali trentini, altoatesini, veneti e friulani, hanno potuto approfondire la conoscenza dei valori che hanno determinato il riconoscimento UNESCO, mettere a confronto le singole esperienze amministrative e delineare insieme alcuni possibili  scenari futuri, alla luce della crisi climatica e delle diverse strategie di adattamento.

La prima giornata di lavoro è stata dedicata alla conoscenza dei valori alla base del riconoscimento e all'importanza del ruolo degli amministratori locali. Mara Nemela, direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO, ha descritto la complessità di un Sito seriale che si estende in tante realtà diverse e che chiama in causa il fondamentale ruolo delle Amministrazioni locali. Enrico Vicenti, segretario generale della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, ha evidenziato le responsabilità connesse al riconoscimento: “questo corso è una best practice che promuoveremo anche su scala nazionale: senza i sindaci e le loro amministrazioni è infatti impossibile raggiungere gli obiettivi della Convenzione UNESCO”.

Carlo Francini, coordinatore scientifico dell'Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, ha aggiunto: “bisogna calare i valori dei riconoscimenti e gli obiettivi dell'Agenda 2030 negli strumenti che le amministrazioni hanno a disposizione. Coloro che gestiscono i siti dal punto di vista tecnico e coloro che si occupano di politica del territorio devono collaborare”. Piero Gianolla dell'Università di Ferrara ha delineato la gravità della crisi climatica in corso ed ha messo in luce il ruolo della Fondazione Dolomiti UNESCO e delle Amministrazioni locali per affrontare le sfide future.

La seconda giornata è stata dedicata a un ampio confronto sulla crisi climatica e sulle nuove sfide per le Dolomiti che possono rappresentare un laboratorio per l'adattamento ai cambiamenti legati al clima. Uno scenario che si inserisce in quello globale, illustrato dal climatologo della Agenzia provinciale protezione pmbiente della Provincia autonoma di Trento, Roberto Barbiero. A seguire, il confronto tra gli amministratori presenti attraverso un laboratorio di anticipazione e adattamento ai mutamenti climatici coordinato da Antonio Furlanetto e Rocco Scolozzi di SKOPÌA. Un'occasione importante per mettere a fuoco i fattori di cambiamento, e le azioni da intraprendere per affrontare il cambiamento con responsabilità e con il coinvolgimento delle comunità locali.

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