Dolomiti. Progettare paesaggi dolomitici
Atti del convegno
Quarta di copertina
Il Convegno “Dolomiti. Progettare paesaggi dolomitici”, organizzato dalla Provincia autonoma di Trento e dalla fondazione Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO attraverso la tsm|step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, si è articolato attorno a tre sessioni (Istituzioni e governance, Progettazione, Popolazione e partecipazione, educazione e cultura del paesaggio) e ha visto l'alternarsi di dieci relatori, esperti di diverse discipline tutte implicate nella progettazione del paesaggio.
La progettazione è stata messa a punto dagli allievi partecipanti alla prima edizione del Master World Natural Heritage Management sulla base dei risultati emersi da un laboratorio di ricerca svolto durante l'attività didattica. Il Master è un investimento educativo fondamentale rivolto a tutti i territori interessati dall'accreditamento UNESCO e rappresenta un ulteriore paso in avanti nella direzione della creazione di competenza evolute necessarie alla gestione delle istituzioni e dei progetti che si occupano della tutela e della valorizzazione dei beni naturali.
Introduzione
Apertura dei lavori
di Mauro Gilmozzi
Alta formazione, valorizzazione dei paesaggi dolomitici e creazione di una cultura della vivibilità
di Ugo Morelli
“Il paesaggio è come un seme”: spazio di progettazione e di opportunità
di Armanna De Martin
PRIMA SESSIONE. Istituzioni e governance
Turismo e paesaggio
di Fabrizio Bartaletti
Le otto Alpi: buone prassi di governance transnazionale dello spazio e del turismo alpino
di Marcella Morandini
SECONDA SESSIONE. Progettazione
Le valutazioni economiche nella progettazione paesaggistica
di Stefania Troiano
Due progetti per i paesi alpini
di Andrea Menegotto
Pianificazione e paesaggio: due progetti per i paesi alpini
di Paola Cigalotto
TERZA SESSIONE. Popolazione e partecipazione, educazione e cultura del paesaggio
La sostenibilità come forma mentis: ieri ed oggi
di Annibale Salsa
I boschi di Pescocostanzo: educazione alla partecipazione. Una testimonianza
di Domenico Luciani