News/Approfondimenti > 07 maggio 2008

Lavoro, stranieri da valorizzare.

Il progetto di «Equal Pontest». Immigrati dell’Est. Molti hanno un diploma

TRENTO – Molti lavoratori immigrati sono in possesso di titoli di studio che li potrebbero impiegare in mansioni molto più qualificate di quelle che si svolgono in Italia. In Trentino sono state attivate delle iniziative per spostare l’attenzione sulle competenze nella selezione del personale, ridurre il divario fra domanda e offerta di lavoro per affrontare all’origine i rischi della dequalificazione. A questo proposito, nel corso del convegno «L’inserimento e l’integrazione in Trentino degli immigrati dell’est Europa» svoltosi ieri a Trento, sono stati presentati i risultati della sperimentazione Equal Pontest. Si tratta di un’associazione temporanea di impresa composta da cinque partner con lo scopo di affrontare le difficoltà di accesso e integrazione nel mercato del lavoro, in particolare degli immigrati dall’Europa dell’est.

All’interno del progetto è stata svolta una ricerca che, tramite la somministrazione di 223 questionari a lavoratori immigrati (e il coinvolgimento di 26 imprese di piccola e media dimensione che operano in Trentino) ha evidenziato il problema della dequalificazione degli stranieri. Quasi un terzo degli intervistati svolgeva nel Paese d’origine lavori di concetto come l’impiegato (15%), l’insegnante (7%) o l’infermiere (5%). Confrontando questi dati con il lavoro svolto in Italia risulta che la percentuale di impiegati si è dimezzata, nessuno fa l’insegnante o il libero professionista, mentre sono aumentati i camerieri e i commessi (21,24% rispetto al 13,64% del paese d’origine), gli operai generici (13,47% contro il 7,95%), i muratori e gli imbianchini (4,66% contro 2,27%) e gli addetti al settore primario (11,40% contro 5,68%).

La sperimentazione Equal Pontest, ha realizzato da un lato due percorsi formativi per capire quali fossero i problemi principali e per progettare azioni per la gestione della diversità e dall’altro un modello di e-recruitment. E’ un sistema per l’incontro fra domanda e offerta di lavoro che, nella simulazione sperimentata, ha coinvolto la Polonia. Sono state messe on line alcune offerte di lavoro (nel settore delle lavorazioni meccaniche) costruite con imprese artigiane trentine e il Labour Office di Varsavia ha diffuso l’iniziativa. I lavoratori hanno poi compilato un curriculum vitae diviso in nove sezioni e costruito sulla base di un dizionario delle capacità «altamente contestuale», in modo da indirizzare la ricerca e selezione delle competenze. Il format ha dimostrato un’elevata usabilità e affidabilità dal punto di vista tecnico. Inoltre, i curricula raccolti erano coerenti con le richieste dei datori di lavoro e il 30% avrebbe meritato un approfondimento in termini di colloquio.
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