News/Approfondimenti > 25 ottobre 2011

L’Italia è ancora bella?

Appuntamento venerdì 28 ottobre con Salvatore Settis, ospite della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e di Step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio. Il professore terrà una lectio sul paesaggio fra estetica e politica.

25/10/2011 - L’Italia è stato il primo Paese a inserire la tutela del paesaggio nella Costituzione.

Il paesaggio riflette il carattere di un popolo e, come un volto umano che racconta una storia personale unica e inimitabile, esso è l’immagine reale e nitida di una nazione. Che ruolo ha questo tema nella società contemporanea? Che valore ha il paesaggio per gli individui e per la collettività?

La Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e step – Scuola per il governo del territorio e del paesaggio aprono un dibattito su questi interrogativi nella lezione pubblica dal titolo L'Italia è ancora bella? Il Bel Paese: il paesaggio tra estetica e politica, che si terrà venerdì 28 ottobre alle ore 17.30 nell’aula grande della Fondazione Bruno Kessler, in via S. Croce, 77 a Trento.

Ospite dell’incontro Salvatore Settis, professore di Storia dell’arte e dell’archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, con una prestigiosa carriera pubblica e di consulente. È stato Direttore della Scuola Normale di Pisa, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, membro italiano del board dell’Erc (European Research Council). Alle competenze dello studioso ha saputo aggiungere quelle del grande divulgatore e dell'uomo di diritto, confermate dalla laurea honoris causa in giurisprudenza conferitagli dall'Università degli Studi Roma “Tor Vergata” nel 2007.

Libri come Italia S.p.A. L'assalto del patrimonio culturale e l’ultimo Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile hanno orientato il dibattito culturale italiano, ponendo al centro della riflessione i temi del bene comune come fondamento della democrazia, della libertà e dell’uguaglianza, i valori del paesaggio e della sua integrità, della memoria storica, di una cittadinanza attiva e protagonista del proprio tempo.

Nel suo ultimo libro, Paesaggio Costituzione cemento, Settis traccia in particolare una possibile via per un nuovo discorso sul paesaggio: “Solo una diffusa consapevolezza dei cittadini non-addetti-ai-lavori può innescare un processo di presa di coscienza delle conseguenze di lungo periodo di questa foga cieca e distruttrice. Solo imparando a muoversi nel labirinto delle norme, dei dati, delle informazioni e controinformazioni potremo giudicare in prima persona (come è nostro diritto) che cosa, di quanto ci accade intorno, è giusto o inevitabile e che cosa invece è il frutto di cinica speculazione…” (Paesaggio Costituzione cemento. p. 13).

L’incontro con Settis, nato dalla sinergia fra step e Fondazione Trentina Alcide De Gasperi sarà dunque un’occasione importante per riflettere sulle radici etiche e giuridiche della tradizione italiana di tutela del paesaggio, ma anche per comprendere le ragioni del suo logoramento.

Salvatore Settis nasce a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, nel 1941. Conseguita la laurea in Archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1963, prosegue gli studi ottenendo due anni più tardi il diploma di perfezionamento. Nel 1968 è assistente alla cattedra di Archeologia Greca e Romana a Pisa, dal 1969 è Professore incaricato e dal 1976 al 1985 è Ordinario. Dal 1985 ricopre la cattedra di Storia dell'arte e dell'archeologia classica della Normale. È stato Visiting Professor in varie università straniere, Preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Pisa, Preside della Classe di Lettere alla Scuola Normale Superiore e suo direttore dal 1999 al 2010. A Los Angeles ha diretto, dal 1994 al 1999, il Getty Research Institute.

È stato inoltre membro del Comitato di coordinamento per la salvaguardia della Torre di Pisa e del Consiglio Scientifico dell'Enciclopedia Italiana. I suoi interessi di studio e di ricerca riguardano principalmente la storia dell'arte antica, la storia della tradizione classica e la storia dell'iconografia e dell'arte religiosa in Europa dal Medioevo al Seicento. È autore di numerose pubblicazioni, fra cui: Artisti e committenti fra Quattrocento e Cinquecento (Einaudi, 2010), Paesaggio Costituzione cemento.

La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile (Einaudi, 2010), Van Dyck Rubens Van Dyck (Ediart, 2009), Tutela del patrimonio culturale e paesaggistico (Jovene, 2008), Italia S.p.A. L'assalto del patrimonio culturale (Einaudi 2007). Ha inoltre curato la mostra Le tre vite del Papiro di Artemidoro (Torino 2006) e il relativo catalogo, nonché alcune opere collettive, fra cui Memoria dell'Antico nell'arte italiana, (Torino 1984-86), Storia della Calabria antica (Roma 1987-1991), Civiltà dei Romani (Milano 1990-1994), I Greci. Storia, arte, cultura, società (Torino 1995-2002). Per l'editore Panini dirige la collana Mirabilia Italiae. L’incontro si inserisce anche nel ciclo Eredità democratiche della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, un percorso sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto per la diffusione di progetti in grado di valorizzare l’offerta culturale locale, con ricadute di tipo formativo-divulgativo per i fruitori.


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