News/Approfondimenti > 21 giugno 2011

Osservatorio del paesaggio, il primo forum

Si è svolto oggi pomeriggio in Sala Belli. Obiettivo: creare cultura diffusa, l’archivio della memoria e attività di monitoraggio

Sono 29 i componenti dell’Osservatorio del Paesaggio convocati oggi pomeriggio in Sala Belli (insieme ai cinque componenti del Comitato scientifico della step) per un primo confronto sul tema del Paesaggio che “è, come ha detto l’assessore Mauro Gilmozzi (che dell’osservatorio è il presidente), il nostro futuro”. Il proponimento della Provincia autonoma, con l’istituzione dell’Osservatorio del Paesaggio è riuscire a monitorare passo passo il territorio che cambia, costituire un prezioso archivio della memoria e creare una cultura diffusa. “Non a caso - ha detto l’assessore - l’Osservatorio è stato incardinato sulla step, la scuola di governo del territorio e del paesaggio voluta dall’esecutivo provinciale come importante opportunità per fare formazione”.

E’ intervenuto il professor Gambino che, qualche anno fa, era stato chiamato come uno degli esperti più qualificati per seguire il Terzo Piano urbanistico della storia dell’Autonomia. Il professore ha insistito molto sul concetto di ripensare la conservazione. Il rapporto fra conservazione e innovazione deve essere inscindibile. Così come deve essere forte il rapporto tra cultura e natura. Il dirigente generale dell’Urbanistica Fabio Scalet ha presentato gli aspetti strutturali e organizzativi dell’Osservatorio e il presidente del comitato scientifico della Step, scuola di governo del territorio e del paesaggio, Ugo Morelli, è intervenuto portando il suo ragionamento all’attenzione della platea.

“Con il terzo Piano urbanistico provinciale - ha detto subito l’assessore Mauro Gilmozzi - abbiamo voluto mettere il paesaggio al centro dell’azione politica, perché il paesaggio è l’insieme delle relazioni, siamo noi, è una storia che si sedimenta, è il futuro che stiamo costruendo. Dunque se il paesaggio deve essere fattore di sviluppo, dobbiamo intenderci e capire bene come vogliamo impostare questo passaggio culturale. E’ molto importante che riusciamo a fare sintesi, e lo dobbiamo fare incontrandoci, confrontandosi.

L’Osservatorio - ha sottolineato l’assessore - serve a questo. L’interesse è realizzare un territorio che cresce armonicamente. Sarà il luogo privilegiato dell’archivio della memoria, un luogo di incontro della comunità trentina, dove c’è spazio per il mondo economico, per le associazioni ambientaliste, per tutti coloro che sono portatori di interesse. L’Osservatorio - ha concluso l’assessore - lavorerà sulla conoscenza che rimane l’unico antidoto alla demagogia e al populismo. E’ una grande sfida anche perché l’Osservatorio sarà uno dei soggetti che accompagna il cambiamento istituzionale del Trentino.

Ha poi preso la parola il professor Roberto Gambino che ha sottolineato il fatto che la decisione di costituire un Osservatorio del Paesaggio così fatto è un passo molto importante e quello della Provincia autonoma nasce da una base molto forte. “Mi limiterò a proporre un ragionamento per cercar di capire come si passi da una situazione di rischio ad una valorizzazione per ri-articolare il paesaggio della contemporaneità”, ha esordito il professor Gambino. L’esperto ha sottolineato che le ferite del paesaggio sono ferite per noi stessi e il paesaggio è in pericolo per i nostri errori. Nella sua relazione “Il Paesaggio tra coesione e competitività”, il professore ha esposte alcune linee di ragionamento sui Paesaggi in pericolo, su Identità, valori e diritti, sulla Conservazione e innovazione, sulla ri-articolazione della centralità urbane sul nuovo ruolo degli spazi liberi.

Il funzionamento dell’Osservatorio del Paesaggio dovrà procedere per gruppi tecnici di lavoro indivduando i temi e le materie sulle quali confrontarsi e interagire. Il dirigente generale Fabio Scalet ne ha proposti alcuni fra cui: la ricerca sulla percezione e rappresentazione del paesaggio, la ricognizione degli enti e dei soggetti da coinvolgere per il reperimento di fonti documentali relative al paesaggio, le misure per la costituzione di un archivio della documentazione relativa al paesaggio, depositario della memoria documentaria; i criteri per l’elaborazione di cataloghi del paesaggio, per promuovere l’integrazione degli obiettivi paesaggistici nelle strategie territoriali e, da ultimo, la configurazione di un sito web.

Il professor Ugo Morelli, presidente del Comitato scientifico della step, ha sottolineato la missione dell’Osservatorio che parte dalla ricerca e dalla collaborazione con l’Università degli Studi di Trento e si propone la creazione di una prospettiva culturale in grado di favorire il cambiamento, i processi partecipativi per una dimensione educativa importante che non riguarda solo gli addetti ai lavori. “Sarà importante e fondamentale - ha detto il professor Morelli - gestire le differenze, elaborare i conflitti per fare in modo che si innalzi il livello del confronto”.(fs)


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