News/Approfondimenti > 06 ottobre 2003

Maggiori investimenti per le risorse umane

Varchetta (tsm): è la carenza delle imprese locali «Maggiori investimenti per le risorse umane»

Sul fronte della valorizzazione delle risorse umane, le aziende trentine sono consapevoli e hanno una forte sensibilità. Ma mancano ancora di investimenti continuativi e di una organizzazione interna che consenta di migliorare i risultati già ottenuti.

La diagnosi dell’approccio delle imprese provinciali al tema è di Giuseppe Varchetta, professore universitario di psicologia dell’organizzazione, ex responsabile dello sviluppo organizzativo di Unilever Italia ed uno dei docenti di punta della prima edizione del percorso «Human resource management » di Trento school of management, iniziato nel mese di marzo e rivolto a imprenditori e responsabili delle risorse umane di importanti imprese trentine e di altre realtà del Nordest. In 12 diversi incontri a Villa Bortolazzi si sono alternati manager, imprenditori e docenti universitari che sono intervenuti su temi relativi allo sviluppo di competenze innovative per la gestione delle relazioni interne alle imprese e della motivazione lavorativa.

Il percorso si è proposto di affrontare, spiega il dirigente di tsm, Paolo Grigolli, il cambiamento in atto nelle imprese ponendo attenzione all’evoluzione dello scenario di riferimento, agli strumenti di gestione e al ruolo degli attori manageriali. Ma com’è la situazione in provincia? «Le aziende trentine - chiarisce Varchetta - non sono indietro rispetto al tema delle risorse umane. Manca loro, però, la capacità di dare continuità agli investimenti, non solo finanziari, in tale ambito.

Un esempio? Spesso manca un responsabile che se ne occupi, mentre mancano sistemi interni di valutazione e comunicazione rigorosi».

La soluzione, quindi, è quella di riuscire ad introdurre sistemi di knowledge management per evitare di disperdere conoscenze e competenze nel momento in cui, ad esempio, si mette in atto un turn over di personale.

«Spesso ci sono know how - conclude Varchetta - che non sono codificati in azienda e che potrebbero andare persi. Serve allora adottare un sistema che consenta di renderle palesi in modo tale da poterle trasmettere e conservare anche nel prosieguo dell’attività aziendale».
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