News/Approfondimenti > 27 maggio 2008

Pubblica Amministrazione ai raggi x: oggi alla tsm i dirigenti a confronto su ruolo, poteri e nuove sfide

Dellai: “Buon senso, centralità dei cittadini e delle imprese, valorizzazione delle risorse umane per dispiegare appieno le potenzialità dell’Autonomia”.

Centralità del cittadino e delle imprese, buon senso, valorizzazione delle risorse umane”. Ecco i concetti chiave che il presidente Lorenzo Dellai ha illustrato questa mattina a Palazzo Consolati davanti ad un pubblico davvero particolare: il gruppo dirigente della Provincia autonoma di Trento e delle sue articolazioni operative. L'occasione é stata offerta dall'incontro organizzato da Trentino school of Management nel corso del quale il segretario del Censis, Giuseppe De Rita ha parlato del ''Ruolo della dirigenza e verticalizzazione dei poteri''. Nella stessa sede il direttore di Tsm, Mauro Marcantoni, ha annunciato il prossimo avvio del master di primo livello in Pubblica amministrazione.

Dopo aver ricordato l'importante funzione di Tsm (''Strumento voluto per garantire la crescita continuativa dei nostri collaboratori''), Dellai ha preso spunto dalle recenti dichiarazioni del ministro Brunetta per dire che se non è giusto ''fare di un'erba un fascio'', va preso comunque atto che emerge dalla società una domanda di qualità, di eccellenza e di meritocrazia.

''Ricerche e dati - ha detto Dellai - ci dicono che la nostra pubblica amministrazione è ad alto livello. Altrimenti non sarebbe stato possibile emancipare un Trentino che solo pochi decenni fa era terra di emigrazione''.

Ma allora perché questa percezione negativa? Per tre ragioni, secondo Dellai. Anzitutto perché le ampie competenze che lo statuto speciale ci concede si riversano su un territorio di piccole dimensioni, caratterizzato da piccole realtà, a cominciare da quelle imprenditoriali. ''Questo ciclo che si sta chiudendo e che ci ha portato molte nuove competenze – ha spiegato Dellai - è stato un volano incredibile, ma al tempo stesso ha conferito alla Provincia un ruolo di straordinaria potenza all'interno di un contesto oggettivamente piccolo''.

In secondo luogo esiste una percezione di un ente pubblico troppo invadente: ''È vero che spesso è la comunità stessa a chiedere l'intervento della Provincia per risolvere determinati problemi, tuttavia – ha commentato Dellai - alla fine rischia di prevalere l'immagine di una pubblica amministrazione soffocante''. Secondo Dellai - e questo è il terzo punto della sua analisi – su quest'ultima percezione incide la pesantezza delle procedure, un aspetto che - nonostante importanti processi di ammodernamento - continua a catalizzare le critiche della gente.

Quale strada scegliere allora? Quella di una radicale discontinuità,secondo Lorenzo Dellai che ha ricordato come tutto questo sia il risultato di un processo iniziato negli anni '80 allorquando la crisi dei partiti indusse le amministrazioni pubbliche a creare un enorme impalcato normativo che si pensava garantisse l'oggettività dell'azione pubblica. ''Ma occorre recuperare la dimensione del buon senso - ha aggiunto Dellai - come misura per valutare i rapporti con l'esterno''. Lontana dalle tentazioni dell'autoreferenzialità, quindi, la pubblica amministrazione deve recuperare il rapporto diretto con i cittadini, con le famiglie, con le imprese (''Quelle imprese - ha sottolineato il presidente della Provincia - dal cui buon andamento dipende la nostra stessa autonomia''). Si tratta, in altre parole, di migliorare ancora sul fronte della qualità del servizio,nei confronti dei ''cittadini utenti''. Una qualità che deve essere in un certo senso ''dinamica'', capace cioé di evolversi man mano evolgono le esigenze collettive. ''Ecco perché - ha concluso Dellai – dobbiamo promuovere un deciso cambio di mentalità, per evitare che la Provincia diventi una macchina oppressiva ma, al contrario, perché il potenziale della nostra autonomia sia pienamente dispiegato e soprattutto capito e condiviso dalla gente. In questo percorso è fondamentale la valorizzazione delle risorse umane. La risposta passa attraverso altre vie, come incentivare chi si impegna, promuovere piani straordinari di formazione, che puntino non solo alla tecnica ma anche alle motivazioni. È una scommessa, forte, certo, ma fondamentale se vogliamo che la nostra realtà passi da Provincia autonoma a Comunità autonoma”.
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