News/Approfondimenti > 05 ottobre 2011

Il valutatore worboys in visita alle dolomiti trentine

E’ stato accolto nella sede del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino in Val Canali (Primiero) il valutatore IUCN Worboys arrivato in Italia per la visita di verifica al Bene seriale Dolomiti. Dopo aver visitato parte dei gruppi dei territori dolomitici friulani e bellunesi Greame Worboys rimarrà per due giorni in Trentino per trasferirsi poi nella zona dolomitica altoatesina. Dopo esser stato accolto a Villa Welsperg, sede del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, è stato accompagnato verso il Passo Rolle.

Quindi dall’elicottero ha potuto ammirare più da vicino il gruppo delle Pale di San Martino, San Lucano, la Marmolada, il Catinaccio, il Bletterbach e, da più lontano, le Dolomiti di Brenta. I tecnici dei vari Servizi provinciali si sono susseguiti nella spiegazione delle varie specificità attinenti il territorio trentino e quello dolomitico in particolare. E’ stata evidenziata dall’assessore Mauro Gilmozzi la forte collaborazione su tutta la filiera istituzionale trentina e la grande partecipazione alle politiche di governo del territorio. “Il contributo che il Trentino sta cercando di dare alla Fondazione Dolomiti - ha detto l’assessore - è quello di portare queste sue esperienze nelle reti funzionali per governare al meglio questo Patrimonio dell’Umanità. Una complessità e ricchezza istituzionale e culturale con sette Amministrazioni e quattro differenti lingue, una sfida che diventa sempre più interessante.

L’obiettivo è dopo aver individuato tutti i soggetti di rete definire programmi comuni in una logica di sistema che permetta una strategia di gestione efficace”. Dopo la visita al museo geologico di Predazzo il valutatore Worboys si è trasferito al rifugio Gardeccia da dove inizierà il percorso in programma domani.

Un team composto dall’assessore Mauro Gilmozzi, dai rappresentanti della Fondazione (Paola Matonti) dai tecnici della Provincia autonoma (Fabio Scalet, Angiola Turella e Federica Boratti e dagli esperti scientifici (Cesare Micheletti, Piero Gianolla e Mario Panizza) che hanno seguito l’iter di candidatura accompagnati dal dirigente dell’ambito geologico Saverio Cocco (e suoi collaboratoi), dal dirgente dell’ambito forestale Romano Masè (e suoi collaboratori), dal presidente del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino Giacobbe Zortea, dai rappresentanti della Comunità del Primiero (presidente Cristiano Trotter e alcuni sindaci), dal presidente e direttore del Parco Naturale Adamello Brenta (Roberto Zoanetti e Antonio Caola), dal presidente della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) Piergiorgio Motter, ha accolto il valutatore IUCN Warboys nella bella sede di Villa Welsperg in Val Canali (Primiero).

Indispensabile spiegare attraverso l’apporto delle diverse competenze, il sistema di gestione e di controllo (geologico e forestale) del territorio del Bene Dolomiti Unesco. Un sistema di reti intersecate, quello trentino, che trova corrispondenza nell’organizzazione della Fondazione Dolomiti che ha il compito di gestire uniformemente il Bene, accrescendo le conoscenze e le capacità di gestione su tutti e cinque i territori.

L’assessore Gilmozzi in premessa alla giornata di visita del verificatore IUCN ha spiegato la particolare autonomia della Provincia trentina insistendo, soprattutto, sulle competenze legislative esclusive in materia di urbanistica, di paesaggio, di aree protette e risorse naturali, condividendo con lo Stato competenze concorrenti in campo ambientale. “Ciò significa - ha detto l’assessore Gilmozzi - che abbiamo un ruolo diretto nella programmazione. Il Trentino infatti si è dotato di diversi strumenti primari che hanno messo le Dolomiti al centro di un’idea di protezione e di sviluppo.

Il valore che diamo all’ambiente è la base per promuovere lo sviluppo sostenibile. Sul nostro territorio - ha continuato Gilmozzi - le Dolomiti sono inserite nei Parchi e in altre aree protette sulle quali la Provincia autonoma investe con programmi di valorizzazione, ricerca e partecipazione e non solo di conservazione”.

L’assessore Gilmozzi, come esempio di gestione condivisa, ha spiegato brevemente come funziona la gestione dei parchi e come la partecipazione dei soggetti del territorio abbia un ruolo di grandissima importanza per la condivisione della strategia di gestione e per la preparazione dei piani di gestione (dei Parchi) che poi la giunta provinciale approva. “Attraverso i Parchi - ha detto l’assessore - la Fondazione può trovare un modello di gestione partecipato. Nei siti dolomiticii ci sono già azione concrete di valorizzazione, di conservazione, attività concrete. Il nostro intento, attraverso la Fondazione, è quello di riuscire ad armonizzare bene le politiche di gestione non solo fra i Parchi ma anche con le Università e gli istituti di ricerca. Queste pratiche fanno parte già della gestione del territorio ma vogliamo che siano parte integrante della Fondazione per la gestione del Bene Naturale. Discutere con tutti i soggetti delle reti funzionali per l’armonizzazione dei programmi in una logica di sistema.”

Tre sono le reti funzionali coordinate dal Trentino: formazione, ricerca e rete geologica. Gli esperti di questi settori si sono succeduti nellan spiegazione. Paola Matonti ha illustrato come la Provincia autonoma sta programmando le attività delle rete della formazione attraverso la Scuola di Governo del Territorio e del Paesaggio e quale attività formativa sia già stata svolta nei mesi scorsi. Illustrando le linee guida del programma di formazione della Step, Matonti ha insistito sull’importanza che la scuola pone nei confronti della partecipazione attiva per una cittadinanza responsabile. Claudio Ferrari ha spiegato tutto il sistema delle aree protette del Trentino specificando come i territori dolomitici ricadano sulle aree dei Parchi: Dolomiti di Brenta ricadono per intero nell’area del Parco Naturale Adamello-Brenta e le Pale di San Martino per una buona parte nel Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino.

Ha illustrato anche i principi della legge provinciale n.11 del 2007 che regola, appunto, le aree protette Cristiano Trotter presidente della Comunità di Valle del Primiero ha riferito come il riconoscimento delle Dolomiti sia interpretato dagli abitanti di questa parte del Trentino come un’occasione importante, un’opportunità unica per creare nuovo sviluppo coerente con la sostenibilità del territorio.

A Villa Welsperg hanno poi preso la parola il presidente del Parco Adamello Brenta Antonio Caola e il presidente della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) Piergiorgio Motter che ha spiegato come sia stata istituita la rete CARD (club alpino delle regioni dolomitiche - sono rappresentati circa 180.000 soci).

Prima del volo in elicottero e della visita al museo geologico, il valutatore Worboys ha visitato la xiloteca presso la Stazione Forestale di Paneveggio accompagnato da Romano Mase’ dirigente del dipartimento Foreste e risorse montane che si è intrattenuto col verificatore spiegando come è gestito il patrimonio forestale trentino che corrisponde al 65% del territorio provinciale. Subito dopo Saverio Crocco, dirigente del Servizio geologico provinciale ha illustrato anche con l’aiuto di un powerpoint dedicato la rete geologica del Trentino. Il verificatore IUCN ha visitato con molto interesse anche le evaporiti della Formazione “Bellerphon” (dal nome dei fossili guida contenuti all’interno della Formazione) che si trovano poco sotto il Passo Rolle.




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