News/Approfondimenti > 11 dicembre 2014

tsm, sono 16.000 gli iscritti. Nel 2015 previsti 110 corsi

Corriere del Trentino

Trento È un bilancio tutto positivo quello con cui la Trentino School of Management (tsm) guarda agli ultimi dieci anni della sua attività.

Da quando, cioè, la società finanziata a maggioranza dalla Provincia di Trento, è diventata la principale responsabile delle attività di formazione.

Fino al 2005, infatti, era proprio la Provincia a detenere competenze esclusive in materia.

Con quasi 16.000 iscritti, aumentati del 58% nel decennio considerato, e un incremento dei corsi pari al 175%, con un indice di dispersione tra iscritti e formati sceso al 17%, le prospettive, dunque, non possono che essere rosee.

Specie se a ciò si aggiunge la riduzione dei costi di produzione che sono passati da oltre 2,3 milioni di euro a poco più di 1,073 milioni di euro, garantendo alla società un risparmio del 55%. Il tutto, a fronte di un investimento provinciale che, nell'ultimo anno, è stato di poco superiore a 2 milioni di euro.

Un risultato che lo storico direttore della tsm, Mauro Marcantoni, definisce «in linea con le necessità della contemporaneità».

«Il nostro», spiega «non è un miracolo, né vuol dire che la Provincia prima era poco efficiente. Abbiamo ripensato l'organizzazione interna, compattato ore e insegnamenti, puntato su forme innovative come la Fad, Formazione a distanza, che permette di avviare percorsi di aggiornamento continuo orientati alla flessibilità, evitando tempi morti e riducendo i costi di trasporto.

Siamo consapevoli di quale sia la sfida che deve affrontare la Provincia», continua Marcantoni «le risorse disponibili diminuiscono di un terzo, ma non devono risentirne i servizi offerti, né per quantità, né per qualità. E un'operazione delicata e non basteranno le riforme per cambiare la pubblica amministrazione. Servirà un'evoluzione culturale».

Una virata a tutto tondo, dunque, che la tsm si dice pronta a supportare, rispondendo ai bisogni specifici segnalati dalla Provincia o dalle società e dagli enti a essa collegati. Per il nuovo anno si prevede l'attivazione di 110 corsi finalizzati alla formazione di 9.000 professionisti del pubblico suddivisi in cinque aree tematiche: manageriale, giuridico/economica, competenze digitali, trasversali, di sicurezza e benessere, area questa di nuova implementazione, pensata per promuovere la salute nell'ambiente di lavoro, evitare malattie da stress lavoro-correlato e rischi psicofisici. «Crediamo molto nell'attività della tsm.

La sopravvivenza e la competitività della pubblica amministrazione sarà perseguibile solo se riusciremo a mettere in campo risorse formate e propositive, con evidenti capacità manageriali. Ciò che perseguiamo non è una competizione di principio, ma una sfida concreta. Motivo per cui la giunta provinciale a gennaio voterà il piano di sviluppo strategico sul capitale umano proprio per intervenire in maniera diretta sulle persone, di cui riteniamo fondamentale riscoprire valori e aspirazioni», ha sottolineato Paola Borz, vicepresidente della tsm di nomina provinciale.

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