News/Approfondimenti > 21 giugno 2011

Paesaggio, nasce l’Osservatorio trentino

Camera di commercio: tutelare ambiente e turismo. La Sat: rifugi, pronti al confronto

TRENTO — Sarà un tavolo per conciliare le parti e, allo stesso tempo, un forum dedicato alla gestione del territorio. È nato ufficialmente l’Osservatorio del paesaggio. Ieri pomeriggio i 33 componenti hanno firmato l’atto costitutivo dettando gli obiettivi nel medio periodo. Un sito web, un catalogo e un fondo archivistico sono i primi compiti del gruppo. Ma, il tavolo coordinato dalla Scuola per il governo del territorio e del paesaggio (Step), avrà un profilo prettamente culturale. L’intento è creare una sensibilità condivisa e partecipata, capace di integrare le diversità» precisa Ugo Morelli, presidente di Step. Le categorie hanno già alcune proposte. Piergiorgio Motter, presidente della Sat, è pronto a portare le proprie competenze sulla montagna e catturare alcune linee guida «per il restauro dei rifugi e la manutenzione dei sentieri» . Mauro Leveghi, per la Camera di commercio sottolinea invece il doppio filo che lega la «tutela dell’ambiente con il turismo del Trentino» . La struttura «Il forum rappresenta uno strumento conoscitivo, funzionale all’attività urbanistica— ha spiegato Gilmozzi, presidente del tavolo —. Nel Piano urbanistico provinciale abbiamo elaborato una nuova visione di paesaggio in quanto espressione della nostra comunità» . La strada tracciata dal Pup accompagna così il destino dell’Osservatorio. Categorie economiche, pubblico e privato lavoreranno fianco a fianco. «Questo sarà un luogo di dialogo— ha spiegato—, pensato per coinvolgere Università, ricerca, pubblico e privato, categorie economiche, ordini professionali» . Il confronto sulle questioni d’interesse urbanistico coinvolgerà più saperi. «Questo sarà un modo per uscire dal conflitto che vede contrapporsi la tutela del paesaggio con il tema dello sviluppo del territorio» . Per abbattere cliché e visioni dicotomiche serve un approccio che scomodi competenze differenti. La Scuola per il governo del territorio e del paesaggio (Step) metterà in campo la propria esperienza per coordinare il tavolo. L’obiettivo dell’Osservatorio è educativo — ha spiegato Ugo morelli, presidente del comitato scientifico di Step —. Il vero problema è creare una sensibilità e una cultura del paesaggio che faccia sintesi dei diversi punti di vista» . Non si tratta di omologare le dissonanze. L’idea di Morelli coinvolge piuttosto un processo di Integrated diversity. «Il governo condiviso del territorio — spiega — necessita partecipazione e confronto delle visioni» . componenti Sulla carta, in effetti, i presupposti per generare diverse prospettive ci sono. I componenti sono 33. Gilmozzi è il presidente. Tra gli altri, accanto a lui c’è il vicesindaco Paolo Biasioli per il Comune di Trento, Giulia Robol per Rovereto, il Consiglio delle autonomie, Giuseppe Ferrandi per il Museo storico, Michele Lanzinger per il Museo tridentino di scienze naturali, cinque membri del comitato scientifico di Step. Ancora: Piergiorgio Motter per la Sat, Giuseppe Scaglione per l’Università. E, rappresentare le associazioni provinciali di protezione ambientale, l’architetto Beppo Toffolon (Italia Nostra). Il piano di lavoro L’Osservatorio concretamente si riunirà in varie sedute annuali. Ma al suo interno verranno declinate specifiche competenze che daranno vita a gruppi di lavoro legati a temi mirati. A Fabio Scalet, l’onere di gettare le prime ipotesi di lavoro: «In partnership con la facoltà di Ingegneria verrà avviata una ricerca sulla percezione del paesaggio in Trentino— ha detto—, poi si farà una ricognizione degli enti e dei soggetti da coinvolgere per il reperimento di fonti documentali relative al paesaggio» . Una misura, quest’ultima, necessaria per la costituzione di un archivio della documentazione relativa al paesaggio. Tra i compiti immediati anche la creazione di un sito web. Le proposte Attorno all’Osservatorio ruota una configurazione polisemica, dunque. I contributi dei singoli concorrono al risultato finale. Ognuno, infatti, ha un’idea. La Sat, rappresentata dal presidente Motter, è pronta a condividere l’esperienza e raccogliere suggerimenti. «La Sat è un interlocutore sempre disponibile al confronto— ha spiegato Motter—, sosterremo la necessità di portare la natura in città» . Ma, soprattutto, la società alpinistica coglierà l’occasione per adeguare le priorità che da tempo rilancia: «In questo momento ci stiamo occupando del restauro di alcuni rifugi — spiega —, in molti casi per noi è importante ricostruirli e dobbiamo capire quali sono le linee da adottare» . Stesso discorso per i sentieri. Sono questi i due temi impellenti per Motter. A rappresentare gli imprenditori c’è invece la Camera di commercio. Mauro Leveghi, coordinatore di palazzo Roccabruna, ribadisce l’importanza di un approccio che valorizzi il profilo turistico del paesaggio: «Ambiente ed economia sono due temi chiave, il cui sviluppo corre parallelo — ha detto —, il paesaggio genera anche reddito ed è una fonte necessaria per il nostro turismo» . Il nodo tra economia e paesaggio è ribadito anche da Giuseppe Scaglione: «Qui si dovrà discutere del cambiamento della società — ha detto —, dopo il passaggio di competenze in materia di Università abbiamo un’altra occasione per governare il territorio» . Il taglio multidisciplinare servirà per avvicinare sguardi: «Economia e paesaggio sono più vicini di quanto si possa pensare— ha detto —, ecco perchè, prima del Festival dell’economia potremmo ideare il Festival del paesaggio» . Dal canto suo, Michele Lanzinger, direttore del Museo tridentino di scienze naturali è pronto a cogliere il forum come un banco di prova per il Muse: «Il lavoro dell’Osservatorio è simile a quello che verrà fatto con il Museo della scienza — chiosa —, l’approccio dovrà partire dalla tradizione per poi superarla in funzione di un progetto futuro».

Marika Damaggio

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