News/Approfondimenti > 21 giugno 2005

Le ricette degli esperti del master di Trento per risollevare il settore. Eventi di richiamo e impianti all’altezza

Il turismo? Si fa per sport. Ippica, golf e ciclismo: il rilancio comincia da qui. di Claudio Donzella

Sanremo. «La vostra città dovrebbe prendere esempio da Cannes - con la quale ha in comune un grande Festival, il Casinò, lo shopping di alto livello - ma più ancora dalla svizzera Saint Moritz capace di proporre un'offerta turistica sportiva completa e integrata, che va dallo sci al golf o ai percorsi di mountain bike». Ma per farlo è chiamata a superare vecchi limiti come «l'eccessivo individualismo» degli operatori, l'incapacità di dare una nuova immagine di se stessa che vada oltre al troppo sfruttato e logoro trinomio Festival-Casinò-fiori; e a migliorare organizzazione, promozione e comunicazione, indirizzando le verso segmenti specifici del mercato: dal tifoso che vuole seguire il grande evento all'amatore attirato dal clima e da impianti sportivi aperti tutto l'anno.

È la conclusione cui è arrivata la ricerca sulle potenzialità del turismo sportivo a Sanremo, all'interno di una più ampia analisi della ''stanchezza'' per non dire crisi dell'industria .locale delle vacanze, curata da dieci studenti del Master of Tourism Management della tsm-Trento School of Management, istituzione universitaria individuata come partner dall'amministrazione Borea e in particolare dagli assessorati al turismo e alle politiche giovanili.

Ieri pomeriggio all'Ariston Roof i dieci ragazzi (Francesca Biagi, Anne Botté, Luca D'Angelo, Vanessa Deponti, Mirko Elia, Margherita Nistri, Alessia Liuba Saleri, Giovanni Sclebin, Saviana Stivaletta e Ignazio Marco Vok), Coordinati dal docente Emesto Rigoni e dall'assistente di campo Alberto Aldegheri, hanno illustrato con l'ausilio di lucidi e tabelle i risultati del loro lavoro, compiuto analizzando il sistema turistico sanremese, i suoi punti di forza e quelli di debolezza, partendo anche da uno studio del 2002 della società Trademark sull'immagine di Sanremo e sul livello di soddisfazione della clientela.

Accanto agli studenti c'erano gli assessori Igor Varnero (turismo) e Roberto Del Beccaro (politiche giovanili), cui poi si e aggiunto il sindaco Claudio Borea, davanti a una platea composta da molti operatori turistici, che non hanno mancato alla fine di dare vita a un dibattito con qualche spunto polemico: alcuni albergatori non hanno gradito la critica emersa dalla ricerca sulla “qualità degli hotel e dei ristoranti di Sanremo inferiore agli standard internazionali”, e Dario Valle ha lamentato anche le carenze politico-amministrative sulla fronte delle infrastrutture.

Gli studenti (due dei quali resteranno a Sanremo fino ad ottobre per portare avanti e poi pubblicare lo studio) non hanno mancato di evidenziare, come emerso anche dalla interviste fatte a operatori e referenti istituzionali, la necessità di «risolvere problematiche strutturali e urbane», «ringiovanire la città», riqualificare la Pigna, cercate la specializzazione turistica e i mercati di nicchia, per uscire da un'offerta troppo generica (quella esemplificata nello stantio ''Perché Sanremo é Sanremo!'') che ormai ha esaurito la sua capacità di richiamo.

Gli studenti del Master turistico di Trento hanno anche ''bacchettato'' gli albergatori che solo in numero irrisorio (12 strutture) hanno risposto al loro questionario, indicandoli come esempio di «poca disponibilità alla collaborazione, con una diffusa tendenza all'individualismo».

Nella parte propositiva sul turismo sportivo. la ricerca individua iniziative come «accordi con scuole federali, museo del ciclismo, sponsorizzazione di un team velico. organizzazione di regate all'insegna della sostenibilità ambientale e di combinate sci-golf per aumentare la stagionalità».

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