Le Dolomiti
Patrimonio mondiale Unesco. Fenomeni geologici e paesaggi umani
Quarta di copertina
Il riconoscimento delle Dolomiti quale Bene del Patrimonio Mondiale UNESCO costituisce una grande sfida, che assegna agli abitanti e ai visitatori il compito di tutelare e promuovere valori riconosciuti di interesse globale. Siamo tutti chiamati a divenire “cittadini delle Dolomiti”, assumendo l'impegno alla conoscenza, alla conservazione e alla valorizzazione di un Bene complesso, composto da formazioni geologiche, ecosistemi fragili, importanti patrimoni floristici e faunistici, luoghi vissuti da secoli da comunità che parlano lingue diverse e conservano culture e identità radicate. Nei paesaggi delle Dolomiti, che oggi attraggono significativi flussi turistici, si rispecchiano una molteplicità di imprese alpinistiche, indagini scientifiche, elaborazioni culturali, produzioni letterarie, artistiche e cinematografiche che le rendono uniche. Il volume, nato in occasione della mostra “Dolomiti UNESCO. Fenomeni geologici e paesaggi umani”, propone un'originale introduzione alla conoscenza delle Dolomiti e, al tempo stesso, è parte di un più ampio progetto culturale che coniuga l'educazione al paesaggio, all'ambiente e al territorio con l'educazione alla cittadinanza, intesa come senso di appartenenza, responsabilità, partecipazione.
Contributi di Massimo Bernardi, Ester Cason Angelini, Gianluca Cepollaro, Alessandro de Bertolini, Riccardo Decarli, Paolo Ferretti, Ulrike Kindl, Evelyn Kustatscher, Cesare Lasen, Marcella Morandini, Luca Mori, Osvaldo Negra, Mauro Pascolini, Maddalena Pellizzari, Annibale Salsa, Riccardo Tomasoni, Angiola Turella, Irma Visalli, Pierpaolo Zanchetta, Bruno Zanon.
Presentazione
Cittadini delle Dolomiti
Le Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO
I nove sistemi delle Dolomiti UNESCO
Natura e paesaggi umani del territorio dolomitico
Comunità, lingue e culture attorno alle Dolomiti
Le frequentazioni delle Dolomiti
Percorsi di educazione
Le azioni di tutela e valorizzazione del Patrimonio Mondiale Dolomiti UNESCO
BIBLIOGRAFIA